| Trovare stimoli e risposte autentiche alla propria vita.
L'autrice: «I problemi della scuola non dipendono dai cambiamenti degli adolescenti, semmai dall’incapacità dei docenti o delle istituzioni di adattarsi alla loro evoluzione».
Psicologa, Life, Business e Corporate Coach in Pnl e giornalista pubblicista, Vice Presidente della Federazione Italiana Coach, Giovanna Giuffredi è esperta di sviluppo delle Risorse Umane, lavora per enti pubblici e privati e svolge consulenze individuali e di gruppo. Ha curato diverse pubblicazioni e tiene corsi sui temi dello sviluppo del potenziale personale, in tutta Italia. Con Luca Stanchieri ha recentemente pubblicato il volume “Adolescenti. Istruzioni per l’uso”, già programma televisivo di successo de La 7, edito da De Agostini (pp. 300, Euro 14,00) con la finalità di essere utile ai genitori ma anche ai figli che, attraverso l’esperienza di casi concreti, possono essere aiutati ad affrontare piccoli e grandi conflitti che arrivano con l’adolescenza.
IN QUALE SPECIFICO ASPETTO IL SUO MANUALE SI DISTINGUE DAGLI ALTRI SUL TEMA ED È MAGGIORMENTE FRUIBILE?
«Non amo fare paragoni, posso solo affermare che la peculiarità di questo libro è il riferimento alla metodologia del coaching che ha caratterizzato il nostro lavoro con gli adolescenti, a partire dai casi trattati nella trasmissione “Adolescenti istruzioni per l’uso”. Genitori, docenti e quanti hanno a che fare con ragazzi, possono trarre spunti ed elementi di riflessione per sperimentare nuove modalità di intervento. È un testo con un taglio molto pragmatico».
I MOLTEPLICI ESEMPI CHE RIPORTA NON POSSONO SORTIRE L’EFFETTO CONTRARIO, CIOÈ ALLONTANARE CHI NON SI RICONOSCE NELL’ESPERIENZA RACCONTATA?
«Guai se un esempio si ponesse come modello da replicare! Mi auguro che i casi riportati siano semplicemente un’occasione per rispecchiarsi o per cogliere semmai elementi di confronto e stimolo a trovare la propria via, le proprie più autentiche risposte».
QUELLO DEL CAMBIAMENTO DI SÉ STESSI, ASPETTO IMPORTANTE DEL COACHING, SI ACCETTA CON DIFFICOLTÀ RISPETTO AD ALTRE DIMENSIONI DELLA PERSONA? E IN QUALI ‘TIPOLOGIE’ DI PERSONE SI VERIFICA CIÒ?
«Il Coach è tenuto ad informare il cliente delle caratteristiche e modalità di questo tipo di lavoro. Chi intraprende il percorso ha voglia di migliorare, di risolvere una situazione, di raggiungere un obiettivo e il cambiamento è sempre vissuto come un grande valore. In realtà non è la persona che cambia, cambia il suo modo di percepire la realtà e di conseguenza comincia a comportarsi in un modo più funzionale alle sue esigenze».
LE SOVRASTRUTTURE, CHE CI CREIAMO O NELLE QUALI NASCIAMO, IDENTIFICATE COME "LENTI DEFORMANTI" NON RAPPRESENTANO COMUNQUE UNA SICUREZZA, UNA REALTÀ ALL’INTERNO DELLA QUALE POTERCI MUOVERE CON MAGGIORE DISINVOLTURA?
«Indubbiamente le “lenti deformanti” sono una grande sicurezza, una magnifica zona di comfort alla quale ci si abitua, ma impediscono di guardare oltre, di cogliere opportunità inaspettate, limitano le prospettive. La farfalla fa una certa fatica a lasciare il comodo bozzolo per lanciarsi nell’incognito, ma quando spicca il volo, il suo pensiero certamente non va più alla comodità del bozzolo».
COME "LIFE COACH" CONSIDERA OGNI INDIVIDUO UN SOGGETTO PIENO DI POTENZIALITÀ CHE OGNUNO DI NOI HA DENTRO DI SÉ: COME LAVORARE INVECE SULLA PRESA DI COSCIENZA DEI PROPRI LIMITI? È UN UNICO PERCORSO?
«Io considero ogni persona nella sua globalità, ogni elemento della vita e dell’esperienza di un individuo è fonte di apprendimento, il mio compito è aiutare i clienti a diventare consapevoli di sé e di ciò che vogliono. I limiti spesso sono grandi potenzialità inespresse, ma anche se fossero reali impedimenti, hanno certamente un significato importante che va riconosciuto, interpretato dal diretto interessato per utilizzarlo al meglio».
RIVOLGENDOSI AL MONDO DEGLI ADOLESCENTI, C’È UN TIPICO DISAGIO CHE NASCE DAL CAPRICCIO O DALLA NOIA PIUTTOSTO CHE DA SITUAZIONI CRITICHE?
«Il capriccio e la noia di solito nascono come reazione a qualcosa che non va. Ogni comportamento conflittuale ha un suo messaggio implicito. I ragazzi non sempre hanno gli strumenti per affrontare una situazione difficile, non hanno la capacità di gestire determinate circostanze e così lo danno ad intendere, mandando segnali forti. Non ho mai conosciuto adolescenti “cattivi di natura”, ma incontro spesso adulti che non li comprendono».
RIGUARDO AL MONDO SCOLASTICO SI DICE CHE LA SCUOLA MEDIA INFERIORE SIA IL TASSELLO DIFETTOSO DEL NOSTRO SISTEMA D’ISTRUZIONE: È TUTTA COLPA DEI CAMBIAMENTI ADOLESCENZIALI?
«I problemi della scuola certo non possono dipendere dai cambiamenti degli adolescenti, semmai dall’incapacità dei docenti o delle istituzioni di adattarsi alla loro evoluzione. Ci sono docenti all’avanguardia che propongono una didattica innovativa, sanno coinvolgere i ragazzi, riconoscono e rispettano i loro processi cognitivi abituati alla velocità dei mezzi informatici, usano strumenti multimediali, sanno suscitare interessi e li motivano ad apprendere. Fantascienza? Se lo pensiamo, comprendiamo dove sia il problema».
(Articolo di Giovanni Zambito, pubblicato su Orizzonti n. 37, gen-apr 2011)
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CHI È IL LIFE COACH?
Life coach, espressione inglese che sta per “allenatore alla vita”, è una professione relativamente nuova in Italia (dell’ultimo decennio) e si occupa di aiutare le persone a “diventare artefici del proprio destino”, con un progetto di crescita mirato al raggiungimento di traguardi specifici, attraverso un percorso autorigenerativo. Ad esempio, ci si rivolge al life coach per smettere di fumare, dimagrire, migliorare la propria vita familiare o lavorativa, o per cambiare lavoro… insomma per tutte quelle situazioni in cui si vuole superare la situazione attuale per raggiungere quella desiderata.
Il cliente è responsabile di ogni suo passo, il Coach lo aiuta a diventare consapevole dei suoi obiettivi e a realizzarli al meglio. È importante però sottolineare che il Coaching non è una psicoterapia, né un’alternativa alle terapie psicologiche, ma può coesistere con tali approcci.
Presupposto di questo metodo è la conoscenza e la consapevolezza di sé, delle proprie risorse e delle aree migliorabili: Socrate invitava a “conoscere sé stessi”, Pindaro a “diventare ciò che sei”; Parmenide sosteneva che tutto è possibile “basta trovare il coraggio di percorrere la via” ed Eraclito affermava che “l’unica cosa permanente è il cambiamento”.
(A cura della Redazione)
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