| “Quando si comincia ad amare si comincia a vivere.”
(Madeleine de Scudéry)
La poesia d’amore è, per eccellenza, «lirica»; infatti, con questo termine s’indica la poesia del sentimento, nata nel mondo greco, attraverso cui il poeta esprime il mondo interiore, fatto di gioie e dolori, desideri e rimpianti, speranze e ricordi.
Come è nella tradizione di questo genere letterario, anche i poeti ivi presenti accentuano il carattere individuale del proprio canto, e indagano la sfera emozionale, rendendo partecipi, il mondo e la natura, dei loro sentimenti.
In questa antologia, è descritto il sentimento amoroso nell’intero ciclo della sua evoluzione e nelle molteplici sembianze. Ci sono fotografie dell’amore, per ogni stagione che attraversa: dall’euforia dei primi ardori, che è paragonabile all’estate per l’impeto travolgente che la contraddistingue; alla consapevolezza dell’amore maturo, che permette di godere della solidità di un cammino a due, che rammenta la primavera; all’amore stanco, appassito, simile ad una pianta rinsecchita in autunno; ai tormenti e alle pene dell’amore finito, su cui è calato il gelo dell’inverno. E poi, ancora, è narrato l’amore fraterno, quello amicale, quello filiale, quello che vive incastonato nei ricordi perché è rivolto a chi non c’è più; quello per gli animali, la vita e la natura.
Sono tanti i fiori dell’amore, hanno forme, profumi e colori diversi, ed ogni poesia di quest’opera collettiva ce ne presenta una peculiarità. La fioritura può rappresentare l’armonia o il disagio, a seconda dell’ambiente che l’ha generata: se è avvenuta in terreno fertile o guastato da veleni, in abbondanza d’acqua o sfidando la siccità, al calore o al freddo, con la bonaccia o col vento.
Emerge, tra le differenti scelte semantiche e tra i molteplici registri stilistici - che cambiano, infatti, da un autore all’altro -, la forza vitalistica dei moti del cuore, in grado di intensificare i sensi, di accrescere le percezioni, e di spingere il poeta a prendere «coscienza» di se stesso.
L’amore è un varco che immette sulla strada della conoscenza e, superando gli impedimenti materiali, spinge il poeta ad elevarsi verso l’infinito e l’eterno, che già vivono intorno a lui. Infatti, come ebbe a dire Novalis: “Il mondo superno è più vicino di quello che non si creda comunemente. Già in questa vita viviamo in esso e lo scorgiamo inserito intimamente nella natura terrestre”. Sta ai poeti inoltrarsi nella ricerca del “fiore azzurro”, cioè dell’ispirazione magica che vive in ogni cosa.
Caterina Aletti
Collana "Orizzonti - Poesia"
pp.156 €16,00
ISBN 978-88-6498-701-9
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