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Info sull'Opera
Autrice:
Rivista Orizzonti
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

“MI RITORNI IN MENTE…”: LA FORMULA 3 FESTEGGIA I QUARANT’ANNI DI CARRIERA, RICORDANDO LUCIO BATTISTI

di Rivista Orizzonti

A quarant’anni dal debutto della Formula 3 - fondata nel 1969 - i due componenti del gruppo, Alberto Radius (chitarra e voce) e Tony Cicco (batteria e voce), ripercorrono per “Orizzonti” le tappe salienti della storia della band, ricordando la preziosa collaborazione con Lucio Battisti.
Tra i loro maggiori successi ritroviamo “Questo folle sentimento”; “Sole giallo, sole nero”; “Eppur mi son scordato di te”, canzoni scritte e prodotte dal duo Mogol/Battisti e contenute nell’album d’esordio, uscito per l’etichetta Numero Uno.
Anche tutte le canzoni del secondo Lp sono state scritte da Mogol/Battisti e, come per il precedente, l’album presenta la cover di un brano interpretato da Battisti, che il trio modifica curandone gli arrangiamenti.
Con “Sognando e bisognando”, terzo album, il gruppo si stacca di dosso l’etichetta di band-satellite di Battisti, iniziando a presentare proprie canzoni e firmando le musiche del quarto album, La grande casa.
La Formula 3 si sciolse nel 1974 per la volontà di Mogol e della Numero Uno e, dopo lo scioglimento, Radius - insieme a Mario Lavezzi (ex Camaleonti, ex Flora Fauna Cemento), Vince Tempera, Gianni Dall’Aglio (ex Ribelli), Bob Callero e l’altro ex della Formula 3, Gabriele Lorenzi - fonda il gruppo Il Volo, prodotto dal duo Mogol/Battisti.
Tuttavia, anche questa nuova formazione ha vita breve (nel ’76 si scioglie) e, da quel momento, per Alberto Radius inizia una lunga carriera da solista, che si concluderà nel 1986 con la formazione del gruppo dei Cantautores con cui partecipa a varie trasmissioni televisive di revival musicale.
La band, ricompostasi nel 1990, parteciperà a due edizioni del Festival di Sanremo: nel 1992 con la canzone “Un frammento rosa” e nel 1994 con “La casa dell’Imperatore”, testo scritto da Mario Castelnuovo, che tuttavia non ebbe il successo sperato, né di critica né di vendite.

COME È NATA LA FORMULA 3 E COME SEI APPRODATO AL GRUPPO?
Tony Cicco: «Tutto è nato nel ’69, quando conobbi Chicco dei Giganti che, dopo lo scioglimento del suo gruppo, mi propose di far parte, come batterista, di una nuova band da lui formata, dal nome Le cose dell’altro mondo. Fu proprio in quel periodo che avvenne l’incontro con Alberto Radium, il quale venne a trovarmi durante un concerto. Ricordo che mi propose di far parte di un nuovo gruppo. Quindi, dopo un paio di mesi dalla nostra conoscenza, abbiamo cominciato a fare musica insieme e a provare nel locale “all’Altro Mondo” di Rimini dove, Gilberto Amati, proprietario del locale e produttore, ci propose di creare un nuovo gruppo. Chiaramente io ed Alberto Radius avevamo una formazione diversa: Alberto veniva già da un gruppo, I quelli che, che successivamente si trasformarono in Premiata Forneria Marconi. Lorenzi, l’organista, aveva suonato con i Camaleonti ed io, che ero il più giovane, avevo fatto esperienza con i gruppi musicali da ballo».

COME È AVVENUTO IL VOSTRO INCONTRO CON LUCIO BATTISTI?
Tony Cicco: «Durante il nostro debutto al Pack, tempio del rock di Milano: lì è nato il nostro primo 45 giri, “Questo folle sentimento”, seguito da altri tre album firmati da Battisti e Mogol (“La grande casa”; “Io ritorno solo”; “Eppur mi son scordato di te”). Credo che noi siamo stati il gruppo con cui Lucio ha fatto gli unici 20 concerti dal vivo. Ricordo che è stato un periodo meraviglioso. Naturalmente non ci rendevamo conto che questi 20 concerti sarebbero passati alla storia, perché Lucio non si sarebbe esibito più dal vivo.
Ci consideriamo un po’ i suoi figliocci! Qualcuno ci ha definito “il braccio rock” di Battisti perché lui, grande musicista, amava moltissimo la musica rock».

COM’ERA L’UOMO LUCIO BATTISTI?
Tony Cicco: «Fantastico! Sia come artista che come uomo. Poi, chiaramente, aveva il suo carattere un po’ introverso, che lo ha spinto in seguito a sparire dalle scene…
In realtà ha avuto ragione perché, nel nostro mestiere, se ti dai troppo rischi di stancare. Ritirandosi dalle scene è diventato un mito, una leggenda».

NEL ’70 È NATO IL VOSTRO PRIMO ALBUM. QUANTO C’È, IN ESSO, DI MOGOL E DI BATTISTI?
Alberto Radius: «In quell’album c’era il brano “Questo folle sentimento” che ci ha portato in vetta alle classifiche in meno di 3 settimane dalla sua uscita. Diciamo che c’è molto di Battisti e Mogol ed anche molto della Formula 3. Ancora oggi suoniamo questo brano con la stessa intensità con cui Lucio lo interpretava, in quanto noi lo proponiamo con gli arrangiamenti originali di una volta».

Perché ad un certo momento della vostra carriera avete deciso di sciogliere il gruppo?
Tony Cicco: «Nel ’74 abbiamo registrato l’ultimo album, questa volta senza Battisti però, con la produzione di Mogol. S’intitolava “La grande casa”. Successivamente, siccome il contratto con la nostra etichetta discografica, la Numero Uno, era scaduto, di comune accordo abbiamo deciso di separare le nostre strade e di fare esperienze diverse, solistiche. Nel ’74 ho registrato il primo album da solo con il nome di Cico con un 45 giri dal titolo “Se mi vuoi”. Ebbi un grande successo che mi spinse ad incidere altri album, come “E mia madre” e “La gente dice”».

QUANDO AVETE PENSATO DI RIFORMARE LA FORMULA 3?
Tony Cicco: «Nel ’90 l’Rca ci propose di incidere un album con tutti i nostri successi e i brani di Lucio Battisti. Fu un enorme successo, vendemmo 100.000 copie, e da quel momento non ci siamo più fermati: abbiamo ricompattato il gruppo presentandoci a due festival di Sanremo e continuiamo la nostra attività tutt’oggi con i concerti dal vivo. Questo anno c’è una grossa novità: festeggiamo i 40 anni di carriera con un album live che raccoglie tutti i brani di Lucio ed i nostri più rappresentativi».

PRIMA DI FAR PARTE DELLA FORMULA 3 HAI SUONATO PER UNO DEI GRUPPI STORICI DEL PANORAMA MUSICALE ITALIANO: LA PFM.
Alberto Radius: «Ho un bellissimo ricordo. Quando arrivai a Milano ho incontrato questo gruppo fantastico, e ho suonato con loro per due anni. Quest’anno, durante un concerto al Rolling Stone di Milano, ho raccontato in musica tutta la storia della Pfm. Per la prima volta ho usato degli strumenti che non utilizzavo da 50 anni!»

LA FORMULA 3, I DIK DIK, I CAMALEONTI E L’EQUIPE 84, HANNO FATTO LA STORIA DELLA MUSICA ITALIANA. SECONDO TE, OGGI, QUALE GRUPPO ITALIANO EMERGENTE PUÒ RAPPRESENTARE LA MUSICA ITALIANA ANCHE ALL’ESTERO?
Alberto Radius: «Purtroppo oggi viviamo in un momento non storico, in tutti i sensi! Una volta anche la musica era più artigianale. Oggi il panorama musicale è popolato di tanta gente che sale e che scende, di cui nessuno si ricorda a distanza di poco tempo. Se ti chiedessi chi è stato il vincitore di un talk show musicale di 3 anni fa, certamente non lo ricorderesti! Purtroppo per loro, soltanto chi fa musica seriamente resisterà nel tempo».

AVETE NOSTALGIA DEI VOSTRI CONCERTI INSIEME A BATTISTI?
Tony Cicco: «Certamente siamo orgogliosi di essere stati attori dei suoi concerti, di aver vissuto con il grande Lucio quel periodo magico che si ripete tutti gli anni durante i concerti, nei quali siamo accompagnati dai nostri coetanei, dai loro figli e nipoti, che cantano insieme a noi i suoi brani. Questa è la magia della grande musica del mitico Lucio Battisti».

(Articolo di Loredana Rizzo, pubblicato su Orizzonti n. 37)


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