| È una scrittrice romana ventiquattrenne, ha appena pubblicato il suo primo libro di narrativa per Feltrinelli. Giulia Villoresi è il suo nome, “La Panzanella” è il titolo del suo esordio letterario - accolto favorevolmente dalla critica per la capacità di raccontare il mondo giovanile con veridicità di linguaggio e contenuti. È un romanzo, infatti, che cattura il disagio dell’età adolescenziale e lo scandaglia pagina dopo pagina, svelando il malessere che accompagna i momenti di crescita.
Protagonista della storia è l’acerba Carlotta Cordelli, chiamata a vivere lo snodo esistenziale delle prime esperienze sentimentali, imparando ad affrontare le proprie paure. Con fatica. Perché Carlotta si sente brutta, goffa per i chili in eccesso - da qui l’appellativo di ‘Panzanella’ - ed inoltre è consapevole che alcuni episodi l’hanno profondamente segnata e non è possibile liberarsene.
«Il male e il bene, il bello e il brutto, la paura e il dolore, l’insensatezza della vita - leggiamo nelle pagine del libro -. È tutta roba che si impara da piccoli. Poi si vive di rendita e di approfondimenti».
Sono tante le riflessioni, come questa, che accompagnano il racconto, che assume lo stile delle pagine di un diario; Carlotta è consapevole di essere diversa dai suoi coetanei, oltre che fisicamente, anche nei comportamenti, nei pensieri, e ci rende partecipe delle sue solitudini, nel suo passaggio al mondo adulto. Ma, nonostante la sua posizione di svantaggio, la protagonista decide di sperimentare ugualmente la vita, unico percorso attuabile per saziare il suo bisogno di amore e bellezza, e per scoprire se stessa.
All’autrice, che scrive di cinema e si sta specializzando in Storia Moderna, e lavora nel mondo editoriale (gestisce le pubbliche relazioni per La Lepre edizioni) abbiamo chiesto di parlarci delle sue preferenze in fatto di libri.
Il libro che sta leggendo?
“Bartleby lo scrivano” di Melville
Un classico che ancora non ha letto?
“La Recherche”
Il primo libro che ha letto?
”Gli Sporcelli” di Roald Dahl
Il libro che porterà sempre con sé?
“Giobbe” di Joseph Roth
Il libro che avrebbe voluto scrivere?
“Il vangelo secondo Gesù Cristo” di José Saramago
Il libro più divertente?
“I Promessi Sposi”
Il più triste?
“Cuore di cane” di Michail Bulgakov
Il più difficile?
“Moby Dick”
Il libro che non leggerà mai?
“Cuore” di Edmondo De Amicis
Il libro maggiormente sottovalutato?
“Zanna Bianca” di Jack London
E quello maggiormente sopravvalutato?
“L’insostenibile leggerezza dell’essere”
Un libro che dovrebbe avere un seguito?
“Il Conte di Montecristo”
E quello da cui trarre un film?
“Uno spiacevole episodio” di Dostoevskij
Il libro maggiormente utile ad uno scrittore esordiente?
Qualsiasi
E quello da sconsigliare ad uno scrittore esordiente?
“L’Ulisse”
Un libro inutile?
Qualsiasi libro di Francesco Alberoni
La citazione preferita?
Incipit vita nova
Il personaggio maggiormente ammirato?
Il generale Kutuzov di “Guerra e Pace”
E quello maggiormente detestato?
Ashley di “Via col vento”
Il luogo più strano in cui ha scritto?
Una cella frigorifera
Il prossimo libro che scriverà?
Spero un bel libro
(Articolo di Caterina Aletti, pubblicato su Orizzonti n. 36, nella rubrica “Libri, che passione!”)
Continua a seguirci su facebook al seguente link:
www.facebook.com/rivistaorizzonti
|