| “Mia tenera Amica,
appartengo a quella categoria di persone
che scrivono i sentimenti del Cuore
attraverso le parole”.
Desidero presentarti con questi tuoi versi in cui definisci il tuo essere poetessa.
Che cosa significa per te essere una poetessa?
Un Poeta vive la sua Vita osservando, e osservare, è il primo atto della creazione artistica. È una persona curiosa e attenta a tutte quelle che possono essere le dinamiche quotidiane, non solo di chi gli sta vicino, ma anche di se stesso. È come una spugna che assorbe sensazioni che poi tramuta in versi. Talvolta può essere una foto, una canzone, una frase letta per caso, ad ispirare un nuovo componimento. I poeti vivono una Vita che potremmo definire “feroce”, perché immersi continuamente in oceani di sentimenti umani, dai più semplici, a quelli più intrecciati e complicati. Ma è giusto anche ricordare che Noi siamo solo trascrittori. Siamo i portatori della penna, coloro che trascrivono ciò che l’Anima ci suggerisce, perché il vero Poeta, in realtà è colui che ci legge. Sempre.
“Strani individui noi,
Poeti, ingarbugliati
tra le rime disconnesse”
I poeti, queste strane persone… ti senti diversa o ti hanno fatto sentire così, perché poetessa?
Io non mi sento diversa. Mi sento Katiuscia. Su facebook, alla voce “Su di Te” delle informazioni di base, con assoluta sincerità mi sono così definita: “Folle Docg, Stronzissima fino all'osso ma solo quando serve, Estroversa, Irriverente, Enigmatica e Sfuggente, Diretta, Scomoda, Imprevedibile, Ingenuamente Perversa, Assolutamente Non Diplomatica, Sincera, Amante degli Eccessi, Creativa, Felice, Innamorata della Vita e dell'Amore. A volte Violenta A volte Fragile. Fata e Strega. Comunque Donna. Dolce ma questo, solo per pochi Eletti... Non ti piaccio? Ma questo è solo un TUO problema!!!!
Sono colei che sono... dunque sono.
La Poesia è il Corpo e il Sangue in cui vesto la mia Anima.
Questo è il mio profilo.
Questa è quella che leggi... Katiuscia
Sicuramente agli occhi di molti appaio “strana” o comunque “persona non convenzionale”, quindi rinchiudermi dentro lo stereotipo della “Poetessa”, li giustifica nel giudicarmi. E a me va bene così!
Raccontaci come è iniziata la tua avventura letteraria.
Ho iniziato a scrivere a sette anni. Inizialmente erano brevi racconti, molto stile “Harmony”. C’era l’eroe. Il bello e tenebroso, e c’era lei bellissima e determinata. Un po’ alla volta iniziarono ad essere un po’ più corposi nei contenuti. Piccoli romanzi, raccolti in quaderni che nascondevo tra quelli usati a scuola. E poi, quasi casualmente, iniziai anche con le Poesie. Scrivevo senza seguire alcuna rima, nessuna regola, come mi veniva. Del resto erano solo mie e potevo scrivere come volevo. Era un momento tutto mio. Ho proseguito con questa mia attività scritturale fino al termine dell’adolescenza. Poi smisi. Non ne sentivo più il bisogno. Mi fermai per un periodo definiamolo “sabbatico”, durato vent’anni.
Poi due anni fa improvvisamente ho ricominciato a scrivere. Poesie soprattutto. Ho sentito di nuovo quel richiamo e quel bisogno. Un richiamo e un bisogno che soddisfavo in modo quasi compulsivo e febbrile ovunque: a scuola, in bagno, in fila alle poste. Di giorno. Di notte. Sempre. Anche da sonnambula. Ad oggi, se dovessi fare un inventario di quante ne ho composte, credo di non esagerare se dico che ne ho prodotte all’incirca trecento. E mi sento come se avessi appena iniziato. C’ho molto da scrivere ancora…
Docente di economia, diritto e comunicazione, studiosa di fisica quantistica, appassionata di ballo, arte e letteratura italiana e straniera.
Quanti interessi! Quanto conta tutto ciò per te?
Ah! Questa è solo una minima parte dei miei interessi. Mi definisco da sempre una donna “multitasking”. Mi piace mettermi alla prova, mettermi in discussione, vedere quale profilo di me stessa esce fuori misurandomi in contesti e ruoli diversi. E poi sono una persona curiosa. Mi attrae ciò che non conosco. Seneca diceva: “So di non sapere.”Io mi sento così. Ma non nel senso letterale del termine. Mi sento come qualcuno che non ne sa mai abbastanza. E io ho fame di sapere! Voglio sfruttare tutto quello che il mondo mi offre per migliorare e migliorarmi sempre. Quando inizio un nuovo percorso mi pongo come una bambina. Come una scolaretta alle prime armi, perché c’è sempre qualcosa di nuovo da apprendere. Se sapessi o ritenessi di sapere tutto… morirei. Questo mio cuore fanciullo morirebbe… A quarant’anni, compiuti a marzo, sono orgogliosamente felice di poter affermare che “Non ho ancora deciso cosa farò da grande”. E questo pensiero mi carica di gioia ed energia all’ennesima potenza.
Hai pubblicato “Poesie di una danzatrice” (Aletti Editore 2011), la tua prima raccolta di Poesie.
“La Danzatrice Wu-Li, dove WU in cinese sta per Energia e LI sta per Ordine Universale, è il percorso di colui che attraverso la ricerca di sé, danza fino alla profondità dell’essere”.
Quando hai deciso di pubblicare?
Il maestro WuLi comincia il suo percorso sempre dal centro delle cose, che lo porta poi, attraverso la ricerca di sé, ad avere una visione alternativa del mondo. Osservarlo da punti di osservazione diversi. Non quelli comunemente stereotipati dal Sistema. Da qui è partito un lungo Viaggio personale che mi ha permesso di prendere consapevolezza della mia esistenza non solo come essere vivente, ma anche come creatura in contatto con l’Universo. Un Viaggio che si palesa poi nelle poesie che scrivo.
Io, danzatrice Wu-Li
Danzo al chiaro di luna...
Indosso una tunica con ali di farfalla,
i campanelli vibrano alle mie caviglie
che risuonano come stelle ammiccanti.
Le voci dei nostri Cuori sono come tamburi
che rimbombano nel cuore della Notte.
E mentre mi guardi
danzo sulle nuvole.
Ho deciso di pubblicare questa mia prima raccolta solo l’estate scorsa. Prima non ci pensavo proprio. Poi ho scoperto che alcune persone avevano rubato delle mie composizioni che avevo spontaneamente regalato alla Rete. Un gesto che avevo fatto col Cuore. Queste persone non solo me le hanno prese, ma se le sono attribuite come proprie e questo mi ha distrutto. Nel momento in cui pubblichi una tua poesia su internet, di fatto non ti appartiene più. Appartiene alla Rete, al Mondo, a chi la legge. Ma addebitarsele come proprie, questo no. Non lo accetto. È defraudare un’altra persona dei propri sentimenti, del momento e del contesto per cui è stata scritta. È una violenza. Una mancanza di rispetto per la persona inaccettabile per me. Così le ho raccolte tutte, e una volta preparato il manoscritto, l’ho inviato a diverse case editrici. Tutte mi avevano dato l’ok alla pubblicazione. Ho optato per quella che mi pareva la più interessante ossia la Aletti Editore. Ed è stata davvero un’ottima scelta. Sono molto felice di aver pubblicato con loro.
Difficoltà le dobbiamo affrontare tutti nel promuovere, diffondere e vendere il nostro testo. Hai trovato il modo migliore per affrontarle e superarle?
Se devo essere sincera non ho affrontato alcuna difficoltà nel promuovere il libro. Gran parte del merito ce l’ha la mia Casa Editrice che mi ha promosso egregiamente in Rete. Oltre ogni mia aspettativa. Spero di pubblicare ancora con loro. Il mio secondo libro che s’intitolerà “Poesie in Corpo d’Anima” è ora in fase di lettura e valutazione presso la loro sede.
Le tue poesie sono state inserite in molte antologie poetiche, inoltre hai partecipato a diversi concorsi letterari. Quale momento ricordi con piacere?
Il momento che ricordo con maggior piacere è stato quando ho partecipato al primo premio letterario. Esattamente un anno fa. Una notte sto navigando in Rete, con fare anche un po’annoiato, e butto l’occhio su di un link che m’incuriosisce e ci clicco sopra. Si trattava di un sito che raccoglieva vari concorsi letterari in scadenza. Il primo che vidi m’intrigò e decisi di parteciparvi. Il concorso era promosso dalla Guardia Costiera e aveva come tema poesie dedicate al Mare. Io ne avevo giusto una che non mi piaceva, e che avevo deciso di buttare via nel cestino virtuale del mio desktop. Forse per evitarmi in seguito il senso di colpa nell’averla gettata, la recuperai e la iscrissi a questo Concorso. Morale della favola: non solo è stata inserita tra le migliori composizioni pervenute, all’interno di un’antologia, edita dalla casa editrice Giulio Perrone, ma è stata anche letta alla radio. Un’emozione incredibile…
Ci sono stati incontri con persone, contatti che hanno inciso sulle tue decisioni letterarie?
Sì! Dal momento in cui sono sbucata fuori dalla mia tana, ho conosciuto ed incontrato persone davvero straordinarie. Persone meravigliose che mi hanno dato la carica, la forza e soprattutto l’energia a proseguire determinati percorsi, non solo letterari ma anche di Vita. Io mi sento una privilegiata in tal senso, perché non è sempre così per tutti.
Cosa fai per promuovere la tua raccolta poetica e quali modalità secondo te, sono le più efficaci.
Se devo essere sincera, non è che faccio molto per promuovermi. Ho pubblicato il libro per proteggere le poesie e i sentimenti che in esse si racchiudono. Però vale molto l’impatto in Rete, soprattutto per chi come me è un Autore sconosciuto. E poi c’è il passa parola. Alcuni miei colleghi mi hanno fatto notare che, sempre in Rete, sono presenti numerose recensioni che riguardano me e il libro. Così mi sono andata a cercare, ed era vero! I commenti che mi hanno lasciato questi lettori non mi hanno fatto dormire per una notte intera, perché sono riuscita a regalare un’emozione in queste persone. E le emozioni che regali non hanno prezzo, né codici a barre…
Infiniti Sogni, ti chiede di esprimere tutti i sogni che vorresti vedere realizzati.
Ho realizzato i miei Sogni. Ho combattuto per questo per una Vita Intera. E auguro a chi mi leggerà, qua o da qualche altra parte, di realizzare i propri. La Vita è un Sogno Meraviglioso, è un Dono Inestimabile, che si aspetta solo una cosa: l’essere amato. Rosalba Katiuscia Buongiorno
Fonte: infinitisogni
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