| VERSO LA POESIA ALLA RICERCA DI SENSO – RECENSIONE di Franca Canapini
M. CARMEN LAMA
VERSO LA POESIA ALLA RICERCA DI SENSO
ALETTI EDITORE - SAGGISTICA
VILLALBA DI GUIDONIA (RM) NOVEMBRE 2010
PAG. 292; PREZZO: 18,5€
Dalla realtà evanescente, liquida, ma anche risonante e appassionante di alcuni siti e blog quasi essenzialmente di poesia, quanto mai opportuna, si alza una voce generosa che segna il passo, fa il punto.
Cosa stiamo facendo? Che senso c’è in questo indefesso lavorare e darsi?
Il pensiero dell’autrice di scrivere una esegesi della poesia, nato anche dal desiderio di offrire visibilità ad alcuni autori contemporanei, dalle cui opere è stata profondamente com-mossa, sceglie un percorso che, dalle origini della riflessione sull’essenza della poesia, possa condurre il lettore, pietra miliare dopo pietra miliare, attraverso l’intricato bosco dell’ispirazione poetica e della riflessione sulla stessa, fino ai nostri giorni; lo scopo dichiarato è quello di fare almeno un po’ di luce su che cosa sia davvero la poesia e come la si possa raggiungere sia da fruitori che da creatori.
A questo proposito, sembra che l’autrice sparga per noi le briciole di Pollicino, ogni briciola una definizione dell’arte poetica, mai esaustiva ma illuminante qualche aspetto e, se le raccogli tutte, giungi a casa, cioè ad un pieno di pensieri che l’autrice ha scelto per te, suggerendoti di lavorarci su, per arricchirti e proseguire più sicuro nella faticosa ed esaltante attività di scrittura/lettura poetica, che hai scelto o dalla quale sei stato scelto.
Il testo, come annunciato dal titolo, si divide in due parti.
La prima ( Verso la poesia )è di ricerca teoretica e riporta, discutendolo, il pensiero critico intorno alla poesia e sulla stessa in rapporto alla filosofia, alla metafisica, all’etica e alla mistica, di alcuni autori classici e non ( Orazio, Parini, Leopardi, Mallarmé, Valéry, Emerson, Pascoli, Pozzi, Queneau, Cvetaeva, Carducci, Saba, Montale, Luzi, Zambrano). Già ad una prima e superficiale lettura, il lettore, confrontandosi con le loro poetiche, può avere più chiaro quale potrebbe essere la sua, oppure scegliere quella che gli è più congeniale. Ad esempio, per quanto mi riguarda, credo che ogni autore citato presenti una “sua” condivisibile verità, ma ho sentito più vicino ai miei intenti la poetica di Pascoli e le riflessioni della Zambrano ( Verso un sapere dell’anima, il saggio di Zambrano cui fa riferimento l’autrice, sarà di sicuro il prossimo libro che leggerò ) sull’interscambio tra filosofia e poesia e sulla “semplicità” comunicativa, conquistata con esercizio e studio, come fine ultimo da raggiungere ( … un componimento che appaia in tutta la sua semplicità e profondità, dove ogni piccola sfumatura funzioni come chiave per aprire un significato o un senso e come luce per illuminare un passaggio… pag.147 )
Nella seconda parte ci troviamo di fronte ad alcune opere poetiche di autori del Novecento e contemporanei, che l’autrice commenta con umile e appassionata maestria, penetrandole con uno scavo profondo che la conduce ad entrare nell’anima degli autori e a sentirli con intensità, come accade solo quando ci si incontra davvero.
Lascio ai lettori la piacevole sorpresa, che è stata anche la mia, sull’identità degli autori presenti; sicuramente ognuno troverà almeno una voce nota o meno nota, che risuona più delle altre nel suo immaginario poetico e sarà contento nel vederla citata e discussa.
Sono pagine piacevoli, illuminanti, in alcune parti pervase di poesia; del resto, per quanto il critico scavi con umiltà e sapienza, il suo lavoro resta comunque un tentativo ragionevole di avvicinamento alla piccola immensità che il poeta ha comunicato e ciò che ne scaturisce è ancora una visione soggettiva, a sua volta poetica.
Se dovessi definire il libro con una metafora, direi che è una miniera ricchissima, dove ogni pensiero distillato (dei vari autori citati ma anche dell’autrice, pure lei scrittrice di poesie, a questo proposito segnalo: Lei parlava - pag.144) è una pietra preziosa da osservare attentamente, tenere tra le mani, specchiarcisi e lasciare al suo posto, perché altri possano fare altrettanto. E’ un luogo che stimola alla ricerca personale, affinché ognuno affondi nella terra fertile del pensiero umano e si crei la propria personale miniera.
Aggiungo che “cercare” insieme all’autrice è stato come ripercorrere me stessa in viaggio poetico, trovare consolazione ai miei sperdimenti e alle mie paure di destabilizzazione; “ ah, era solo poesia” mi sono sussurrata più volte; forse lo sapevo già o lo avevo intuito e poi dimenticato e poi intuito di nuovo…ma vederlo scritto, in qualche modo oggettivizzato, come percorso che appartiene a tutti coloro che entrano nel magma di senso poetico, è di grande sollievo.
Questo, per me, il “senso” che l’autrice cercava ed ha trovato: regalarci la consapevolezza di ciò che ognuno di noi sta facendo, spesso in preda a frenesie, cadute, ascesi, illuminazioni, tormenti, ripensamenti, elevazioni, auto-crocifissioni.
Infine, fuor di metafora, ritengo che sia un libro “utile” non solo per i poeti e gli apprendisti poeti, ma anche per gli insegnanti e gli alunni degli Istituti Superiori e delle Facoltà Umanistiche, e per tutti coloro che desiderino approfondire il discorso intorno alla poesia.
Questo bel saggio, difficile da tenere in mente nella sua totalità per l’entità di materiale che contiene, chiaro e in nessun caso noioso, non resterà chiuso da qualche parte nella mia casa; so che lo aprirò spesso, ogni volta che avrò bisogno di rassicurarmi o di approfondire un’idea o di riferirmi ad un autore.
Nel concludere vorrei segnalare una “perla” che si trova all’interno del Dibattito sulla poesia, tenutosi nel sito www.poetare.it: le considerazioni sulla poesia di Giovanni Sciacovelli. (pag.97 e segg.)
Con un linguaggio cristallino per concisione e chiarezza, Sciacovelli si esprime, in base alla sua esperienza, su ciò che è per lui poesia e su quanta poesia possiamo trovare in una raccolta e su come ogni singolo testo sia una monade da trattare con cura e attenzione. Ma va letto, perché è davvero una bellezza.
(Franca Canapini)
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