| Dal Giornale di Lecco del 3 gennaio 2011-03-06
Bellano
L’ex maestro diventa poeta con «Raggi di sole»
«Le mie poesie nascono dal quotidiano, vissuto in chiave intima e personale.
Spero che queste liriche possano piacere ai giovani»
Bellano (dnr) - Nascono da piccoli gesti, da cose minime e all’apparenza di poco conto come può essere anche una penna. Espedienti quotidiani che Valentino Vitali, 65 anni, maestro e Dirigente scolastico in pensione da qualche anno, trasforma in poesie. Alcune delle oltre 250 liriche composte da Vitali, che come si può facilmente intuire dal cognome è nato e vissuto a Bellano, sono confluite di recente in «Raggi di sole», un volumetto edito da Aletti Editore che rappresenta l’ingresso dell’ex maestro nel panorama editoriale.
«All’inizio non volevo neanche pubblicarle - ammette Vitali - Ma poi ho pensato che stiamo vivendo un periodo brutto, privo di speranze e di sogni. Se pensiamo al futuro lo dipingiamo in modo incerto, fosco. La poesia può rappresentare una finestra che si apre sul nostro mondo e su quello che potremmo essere se solo decidessimo di rallentare un po’ il nostro stile di vita».
Non a caso, da quando dal settembre 2007 è in pensione, Vitali ha avuto più tempo per coltivare la sua passione per la poesia. Prima, l’impegno scolastico gli rubava parecchie energie: «Ho cominciato la mia attività come maestro a Perledo e poi, tra supplenze e incarichi di ruolo, sono diventato Dirigente prima del Comprensivo di Premana e poi di quello di Bellano e Lierna».
La sua attenzione per i ragazzi è rimasta sempre la stessa di quando insegnava: «Non ho pubblicato queste poesie con la brama di ottenere un ritorno economico. Spero invece di riuscire a comunicare qualcosa alle persone e il mio desiderio è proprio quello di riuscire a cogliere l’interesse dei più giovani. Se il messaggio poetico arriva anche a loro, allora c’è una possibilità di riscatto per il mondo».
Le sue poesie, dai temi più disparati e diversi, come l’amore, l’amicizia, il dolore, la morte, l’attualità e il poetare, sono come degli scatti che colgono un istante. Nascono cioè da un’attenzione al reale che ben si concilia con l’altra grande passione di Vitali, la fotografia: «Sono un fotografo amatoriale, ma mi piace inquadrare il mondo con l’obiettivo per cogliere le sfumature che possono sfuggire a prima vista».
Anche nella fotografia, così come nella poesia, la volontà è quella di partire da un istante di realtà per iniziare una riflessione interiore e personale, che non sfoci però in un ermetismo radicale: «I versi devono avere un senso comprensibile per tutti, provocando in ognuno sensazioni differenti. Il bello della poesia è che ognuno può riempirla con il proprio vissuto».
Non a caso, M. Carmen Lama, Dirigente scolastico a sua volta da poco in pensione, scrive nella Prefazione del libro: «Il piacere che il lettore prova nel leggere le poesie di questa silloge è qualcosa di indefinito, che spinge a rileggerle per cogliere ogni volta sfumature diverse e sottili, significati profondi nelle pieghe del pensiero e portarli in superficie con una nuova sensazione di meraviglia o di sorprendente novità, pur nella familiarità dei versi e delle immagini. E il titolo in tre parole riassume ciò che ogni poesia rappresenta: un piccolo raggio che illumina ciò che descrive con la luce esistenziale del poeta».
Noemi D’Angelo
|