| da “PUGLIA” di Giovedì 17 Febbraio 2011.
Prefazione di Nichi Vendola
‘Diario di un uomo qualunque’
titolo semplice per un libro
sulla vita (complicata) di tutti
MODUGNO - Non è vano, se si tratta del ‘Diario di un uomo qualunque'. Il tìtolo, semplice, non lascia adito a dubbi, nel momento in cui si sfogliano le pagine 'autobiografiche', ma che calzano anche nella vita e nell’esperienza di chiunque. Si tratta del libro di Onofrio Montecalvo, avvocato e docente per Discipline giuridiche ed economiche, presentato al Palazzo della Cultura il 5 Febbraio 2011; presenti il poeta Renato Greco, il giornalista Gustavo Delgado, - moderatore della serata - e il Consigliere Regionale Peppino Longo. Interrotto da un manifestante provvisto di cartellone con su scritto: “Il lavoro è un diritto sacrosanto … Un cittadino a Modugno è morto per questo ... Le amministrazioni sono inesistenti. Almeno facciamo un minuto di silenzio”, facendo riferimento ad un fatto di cronaca di qualche tempo fa. Longo ha detto: “Supporto alle manifestazioni culturali, anche se siamo in un periodo negativo, per ristrettezze; ma c’è impegno da parte mia e del Presidente del Consiglio Regionale Nichi Vendola”. L'evento è stato patrocinato dall’Assessorato alla Cultura, presieduto da Fedele Pastore. Nel libro, edito da Aletti, è presente una Prefazione scritta da Vendola. Il format della serata ha riscosso un grosso successo di pubblico. Per completezza: la conferenza improntata alla conversazione sulle liriche, intervallata dalla recitazione di alcune; il tutto, accompagnato dall’esecuzione di brani musicali in chiave jazz, interpretati da Gianna Montecalvo, insieme al pianista Onofrio Paciulli. “Diario di un uomo qualunque (poesie d’amore e altro ancora) - Luglio 1974 - Aprile 2010”, ha trovato, per alcune liriche, interpretazione “calda e reale” - tipica solo del teatro - di alcuni attori della Compagnia ‘L’occhio del Ciclone’, che collabora col teatro Forma, coordinati da Gianfranco Groccia e di altri amici. Il libro di Montecalvo “... è una finestra sul mondo” dice Nichi Vendola nella sua Prefazione, “le sue poesie guardano all'universo caleidoscopico dei sentimenti, al tempo che passa e con esso la gioventù, guardano all'amicizia con un’intensità ed un senso di solidarietà straordinari, guardano all’amore, infine, a tutto l'amore e alle sue infinite declinazioni”. Si legge ancora, nella Prefazione, “La mia speranza è nella poesia, dice l’amico Onofrio e mai verso ha meglio rappresentato un’attitudine alla necessità di interpretare e modificare la realtà”. L'esordio della serata è con “Ricordi”, letta dall’attore Giambattista De Luca: “...Tutto è mutato. Eppure non può mutare il ricordo per quello che più non esiste...”; è il rammarico per qualcosa che non c'è più. “Rimpiango molto il passato del mio piccolo paese della Basilicata, poi diventato città, ma è un ricordo per la vita” dice Montecalvo. Alla recitazione de “Il dolore” da parte dell’attore Maurizio De Vivo, “...senza il dolore non conosci tutto te stesso...”, Montecalvo ha detto: “Mi sono rifugiato nella poesia per .consolazione. Nei momenti brutti mi ci sono ritrovato. . Mi sono confessato, volevo una confessione”. E ancora, recitate, sono state: “A mia madre a mio padre” – “...Voglio imporre a me stesso la vostra eternità…”; “Paternità” (Annarita Fatone, una collega). Pastore ba detto:“I grandi poemi hanno formato l’umanità e la politica”. Della poesia, quindi, la politica può acquisire: “Un linguaggio sintetico che si avvale di messaggi, reiterazioni”.
(articolo di Tiziana Misceo)
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