| da “ART. VENTUNO MAGAZINE” di Gennaio 2011, pag. 47.
Diario di un uomo qualunque” – Prezzo di copetina di Euro 12,00, acquistabile presso la Libreria “La Goliardica” di Bari alla Via Roberto da Bari n. 136.
Il volume di Onofrio Montecalvo con la prefazione di Nichi Vendola è pubblicato dal’Editore Aletti di Villalba di Guidonia (Roma) sarà presentato il 5 Febbraio 2011 a Modugno (Ba) presso la Sala della Cultura.
UN SILENZIOSO DISSIDIO
La poesia è un viatico per «passare oltre», ma - come dice Montale - «oltre che?». È un tentativo di superamento del contingente, dell’annegare «nel buio e nella risacca» del quotidiano, schiacciati dall'essere «incapsulati in uno scoglio» della routine abituale. Tale è il tentativo che compie anche Onofrio Montecalvo, in questa antologia di pezzi unici (dunque, non libro organico) in cui si testimonia proprio la tensione ad andare oltre, ad essere, per certi versi, salvati dalla poesia, dalla magia della parola.
Il desiderio dell'Autore non è certo quello di compiere un'impresa letteraria quanto quello di registrare la propria tensione interiore che prende in prestito l’habitus letterario per manifestarsi agli altri, per chiacchierare, potremmo dire, con i lettori, e mettere in comune una tensione esistenziale.
Eppure, il dialogo essenziale è quello con se stesso («La mia poesia / è solo mia») ossia dà voce alle spinte interne, a volte contraddittorie, che animano un dissidio silenzioso nel quale ognuno di noi può riconoscersi.
E in questa interiorità travagliata scorgiamo: amore in ogni sua forma (il più cantato in ogni tradizione letteraria), dolore, amicizia, paura, noia, ma anche rimpianto e amarezza. Non ci viene celato niente di questa vena un po' oscura dell'animo dell'Autore, anzi, forse è la coloritura, per certi versi, dominante della raccolta.
«Ma non rimpiango nulla /perché ho vissuto e questo solo conta» : forse il distico sintetizza il senso di questa raccolta diaristica, della quale mi spingerei a dire che l'elemento di cui più si sente la mancanza è l'ironia/autoironia per cui, ad una forma espressiva lieve, dialogica, priva di metrica, si affianca un contenuto ponderoso e segnato da un certo male di vivere. A quest'ultimo non si danno risposte ma viene semplicemente accettato, digerito ed esposto in veste poetica.
E in tal senso si può concludere proprio con le parole di Montale: «Non credere che io porti la penitenza a un estremo / gusto ... resisto / ben vivo vicino alla proda>> (dalle Conclusioni, presenti nel libro, di Annarita Fatone).
Il volume reca la Prefazione di Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia; è pubblicato dall'Editore Aletti di Villalba di Guidonia (Roma), e sarà presentato il 5 Febbraio 2011 a Modugno (Ba) presso la Sala della Cultura. |