| Di seguito il video del servizio del TG3 sul concorso Il Federiciano.
http://www.youtube.com/watch?v=32t6cMGkeYg
Le poesie selezionate per le quattro stele poetiche:
Daniele Ninfole con Il torrente
Per riuscire a scrivere
sono tornato
dove ho conosciuto
i tuoi abbracci
(le mattine pigre
colme del ricordo
non m’interrogavano
se fosse tutto vero)
Per tornare a scrivere
mi sono fermato ad ascoltare
il suono di una voce
simile alla tua
e soffrirne del mistero
Per trovare due parole
ho liberato
le chiuse del torrente
e mi sono annegato
di malinconia
Per avvicinarti queste righe
ho sognato
che le reggevi fra le mani
per sollevare o abbattere
la rotta del dolore
******************************************
Antonio Chiaravalloti con Appoggia i tuoi pensieri
Appoggia i tuoi pensieri
sul mio viso stanco,
con i suoi stupiti sguardi
t’accoglierà straniero e vinto.
Non lo sapevi che c’era ancora spazio
tra le rughe del paese in guerra.
E come potevi
dato che non sei più ritornato,
neanche quando il sollievo dell’assenza
l’avrebbe permesso.
Ma non c’era nessuno ad aspettarti,
e dov’erano i profumati
terribili passi doppi
a cui eravamo abituati.
Non ci volevamo tutti bene
cantava l’anziana pettinatrice
che moriva ogni giorno
con il colore tra le ferite aperte.
Le valigie lasciate alla centrale
non furono mai imbarcate
e giacciono polverose in qualche angolo
come le nostre lettere.
Dall’Oriente aspettavamo sempre
quell’irraggiungibile invito,
così ogni mattina guardavamo invano
quel mare inventato
che non si muoveva mai.
*********************************
Battista Favoino con Sulle calanche
Ho scrutato l’orizzonte,
fumoso, denso, gonfio di presagi,
e ho sciolto i miei pensieri
nelle torbide acque dei ricordi.
Ho intessuto aeree trame
e svolto rotoli di racconti,
volteggiando sulle calanche,
fantasticando sulle sue forme,
scavate, incise, corrose,
bronzo dorato fuso.
Come un giovane lupo mi avvento
sui profumi e i colori
della macchia selvaggia e assolata,
bacche di fuoco, mirto, lentisco
e fiori di ginestra novella.
E mi inebrio dell’essenza sfacciata
dei germogli di fico
mentre lassù le mie amiche,
tranquille,
le ciaule
fanno ritorno.
*****************************
Mario Antenucci con L’incanto
In quest’angolo dischiuso alla vita
pratico a volte la solitudine
altre l’amore che conduce a Te,
ultima meta, attraverso i sentieri
sinuosi dell’agire umano,
nelle aurore rosee
e nei tramonti tempestosi.
Quanta pace, quanti pensieri
in quest’angolo placante l’animo,
ove la luna opaca e timorosa
accarezza il pigro riposo
dell’uomo incantato
che, stanco, al Tuo cospetto, Madre,
grida la sua intima miseria.
*****************************
Nella foto di Aldo Tucci: l'editore Giuseppe Aletti nella 'Piazza dei Poeti Federiciani'
|