| Marcello Caliman
Quando penso a Raffaella Conte mi viene in mente una ragazza piena di vita e molto bella che giocava con grinta a pallacanestro a Scauri, sua terra natia. Giocava all’Arena Mallozzi sul lungomare a pochi metri dal mare ed essendo scoperto l’impianto quando si elevava sulle altre per infilare decisa la palla nel canestro sembrava che la infilasse direttamente nel mare. Poi si cresce e la vita ti segna con momenti belli e altrettanto meno felici. Ma io la guardavo sempre con gli occhi della mia giovinezza che si rifiuta di accettare il presente, soprattutto quando ti segna con cicatrici di sofferenza. Laureata in Pedagogia ha lavorato per molti anni nella scuola. Appassionata di narrativa e pittrice per hobby, è autrice da tempo di poesie che trasudano sentimenti autentici, racconti e storie di vita, con le quali è presente con successo nelle manifestazioni della cultura territoriale. Ora presenta per Aletti Editore di Villalba di Guidonia “Il miracolo delle mele”, il suo primo libro edito.
Dice l’autrice: “Questo libro contiene in sé un grazie, che spesso non riesco a dire, a quanti mi vogliono bene, senza se e senza ma. Ringrazio con affetto la signora Graziella Simoneschi per la disponibilità e il prezioso incoraggiamento. Grazie alla mia famiglia per esserci e a quella aggiunta, ormai insostituibile, dei miei tanti amici a quattro zampe. Ed eccomi a voi. Marco, Martina, Emanuele, Francesca, Roberto, Sara, grazie: la vostra meravigliosa esistenza arricchisce ogni giorno la mia e contribuisce a mantenermi viva”.
Nell’introduzione una significativa citazione di
Sri Aurobindo tratto da “Considerazioni e pensieri” che riportiamo “Tutto il mondo aspira alla libertà, e tuttavia ciascuna creatura è innamorata delle proprie catene. Tale è il primo paradosso e il velo inestricabile della nostra Natura”. E anche la dedica lascia pensare: “Alla Vita con la quale condivido da sempre l’ansia dell’attesa”. In sessanta pagine si narra di Carla, una donna segnata da un passato difficile, che cerca di ricostruire la sua vita "come un puzzle da rimontare pezzo per pezzo" dandole finalmente una svolta matura e consapevole. In quei giorni ansiosi e frenetici di attività e ripensamenti, la sua vita le passa davanti come le sequenze di un film, le riporta alla mente situazioni ed emozioni sospese nel tempo e coinvolge ogni suo affetto. Niente e nessuno sono esclusi in quei giorni di attesa. A chi le dice di accontentarsi, Carla oppone la forza della volontà, il desiderio di realizzare i suoi sogni, mai dimenticati, e l'imprescindibile bisogno di amare. E' il romanzo di una vita, un racconto di un presente carico dei riflessi del passato e farcito di speranze nel futuro, una introspezione sull'esistenza, su scelte importanti, genitori, figli, amici, lavoro, sé stessi, in cui ognuno di noi può raccogliere la propria mela, e proprio come in un miracolo, riconoscersi nel suo riflesso. In un misto di rabbia, debolezza, gioia e tenerezza, "Il miracolo delle mele" è la storia di un faticoso e voluto ritorno alla vita. Quanto è autobiografico? Non dobbiamo nemmeno chiedercelo, ogni scrittore affonda la sua persona nei personaggi che crea, che lo faccia volutamente o senza accorgersene non ha importanza. Raffaella Conte con questa sua opera prima dimostra che sa scrivere in modo scorrevole, che sa creare una trama, che sa attirare l’attenzione del lettore e farsi seguire in modo quasi complice. Alla fine qualcosa di se resta nel lettore, come in una trasfusione, non di sangue, ma di sentimenti e ci accorgiamo che Raffaella ci è vicina, ci è amica e che attendiamo la sua seconda opera, che sappiamo già pronta e che leggeremo con interesse.
Fonte: Il Territorio |