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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

Il Federiciano. LE PAROLE: PRIMA O POI VINCONO SU TUTTO E SU TUTTI. Intervista all'editore Giuseppe Aletti.

di Rassegna Stampa

LE PAROLE: PRIMA O POI VINCONO SU TUTTO E SU TUTTI


Di Alessia e Michela Orlando.


Ci affossi o ci elevi è comunque e sempre strumento intangibile eppure malleabile-modificabile; senza che si possa davvero imprigionarla in un vestito più o meno duraturo, sia esso setoso o corazza inattaccabile.

È L'ORO DELLA COMUNICAZIONE. ANCHE NEL SILENZIO OVVERO NEL GREMBO CHE LA CONTIENE E ATTRAVERSO CUI SI AGITA E IN CUI SI DIFFONDE LA ECO


La preannunciata intervista ad Aletti Editore: un viaggio nella parola, nella geografia dell'anima, in quella fisica calabrese e lucana. Dove giungerà, e vi resterà per sempre, anche la Poetica della nostra ALDA MERINI.

INTERVISTA

D. Le parole: pezzi di cuore…

La subitanea sensazione è quella legata a frammenti di vita vissuta, un rosario d'immagini. Lo sforzo di non perdere, nel tempo che scorre, esperienze comunque formative, che la memoria rende indelebili, quant'anche portassero con sé la perdita o la ferita che la vita ci ha imposto.
Da una prospettiva letteraria incarna bene un'antologia poetica che racchiude una pluralità di voci, ognuno con il suo ricordo o lacerazione.

D. Visualizziamo Aletti nel Lazio. Ma sappiamo di una presenza forte e stimolante a Sud, in un paese che amiamo alla follia. Come nasce questo rapporto?

Questo binomio è una costante della mia attività. Abbiamo sempre operato da Roma e dintorni ma Rocca Imperiale, è un luogo immaginario dove non passa giorno in cui non torni con la mente. E' il posto della mia formazione sentimentale e culturale, ogni volta che ritorno ritrovo fedeli il mio castello, il mio mare, la mia terra. Sono andato via a 19 anni per iscrivermi all'università, ma non dimentico mai da dove provengo. Ho imparato che il luogo del nostro operare non è mai uno spazio fisico, ma una condizione mentale o sentimentale. La rete favorisce questo atteggiamento psichedelico, nel senso letterario di estendere l'anima, abbiamo autori da tutta Italia e anche dall'estero. E' proprio di questi giorni un esordio letterario di un autore che vive in Giappone.

D. È straordinariamente bello, forte, carnale, il rapporto tra la pietra e la Poesia. C'è una parola, una sola, che potrebbe fotografare questo matrimonio?

Eternità.

D. Quali figli nasceranno da questo amplesso, apparentemente immorale, fatto di Sensazioni, Sentimenti, Cultura, Storia, vertiginose e dolenti fughe, ritorni mesti, talvolta prossimi alla fine fisica, di un popolo ferito ma mai vinto?

L'orgoglio di appartenenza, un luogo può trovare una sua strada verso il futuro solo se conosce bene il proprio passato. Quello di Rocca Imperiale vanta bellezze paesaggiste, monumentali, architettoniche uniche. Tutto entra in un rapporto circolare, uroboro, Federico II oltre ad aver edificato il magnifico castello che sormonta Rocca Imperiale è anche il primo fondatore di un movimento poetico in Italia, quello della Scuola Siciliana, nel 1200. La riscoperta delle origini diventa la feritoia che ci proietta in un futuro possibile. Il concorso di poesia Il Federiciano e la costituzione de Il Paese della Poesia fa riappropriare e riappacificare una popolazione con la propria storia.

D. Una nota personale: Rocca Imperiale è certamente Calabria. Inutile dire quanto senso abbia la Calabria per chi, come noi, ha origini da una zona prossima a quel mistero che molti non vogliono indagare e che conserva intatte miniere culturali di inestimabile valore. Oltretutto: siamo consapevoli delle nostre origini e sappiamo che Cchiù 'n Calabria vai, cchiù calabresi truovi. Ma Rocca Imperiale è anche Lucania. È anche la Grande Lucania, quella ammazzata dalle divisioni geografiche sorte sulla scorta di quelle religiose (le Diocesi). La parola, la Poesia, non legano ancora tutta quell'area, che partiva dal sud prossimo a Salerno? Non c'è ancora in un particolare accento, che non è tipico della lingua Napoletana, il sentore di una anima antica e sofferente, emarginata e priva di diritti?

Non mi sono mai sentito unicamente calabrese. Ho la fortuna di avere l'albero genealogico ufficiale della mia famiglia dal 1771, e qualcosa di ufficioso che arriva al 1.100. Tutto inizia a San Firmino in provincia di Varese. Rocca Imperiale è terra di confine, e come in tutti i posti di frontiera convergono culture, linguaggi, tradizioni contaminate. Per dare forza a questo concetto, mi sento sentimentalmente lucano, ma non dimentico che Rocca Imperiale è il primo paese lucano in Calabria. Riguardo alla lingua autoctona ci sono tantissimi idiomi identici tra il napoletano o il campano in generale. Modi di dire, fonie, cacofonie, che sebbene nella variabilità complessiva di ogni singolo territorio, attraversano bellamente tutti questi luoghi e fanno comprendere una legame forte che il tempo dovrà recuperare. Solo il potere della conoscenza e della cultura possono ridare alle popolazioni un più ampio senso di appartenenza, per capire cosa eravamo e cosa siamo diventati. Io stesso con Il Paese della Poesia e Il Federiciano sto facendo un percorso formativo che parte dai poeti federiciani, condividere queste riscoperte con la gente farà comprendere che la valorizzazione di un territorio parte solo ed esclusivamente dal suo passato.

D. Veniamo alla editoria: le nuove tecnologie, tipo l'iPAD, sono utili all'affermazione del prodotto libro storicamente detto, non l'e-book?

Trovo utili tutti i mezzi che portano alla diffusione della scritta parola, così drammaticamente svilita dall'analfabetismo televisivo che utilizza i telespettatori solo come possibili acquirenti. L'obiettivo è avere involucri vuoti da riempire con le merci. L'e-book è stato oggetto di investimenti ingenti negli anni novanta da parte dei gruppi editoriali industriali con risultati non apprezzabili.
Credo che la carta stampata non possa essere soppiantata, anche da un punto di vista organico leggere da un monitor è più faticoso. Bisognerà vedere fra una o due generazioni, quando questi strumenti saranno di dominio comune.

D. la distribuzione: è notoriamente il costo più gravoso. Quali modi adotta Aletti editore per evitarlo?

Noi abbiamo una distribuzione autonoma, curiamo direttamente le richieste dei privati o delle librerie, questo per quello che riguarda la casa editrice. Questo mantiene vivo il rapporto tra autore ed editore anche dopo la stampa del libro, cosa fondamentale quando si tratta di autori non affermati, che come tali partono da una posizione marginale, questo è ancor più drammaticamente vero per la poesia che trova poco spazio nelle librerie. La rivista artistico - letteraria Orizzonti, da noi edita, e che si trova principalmente nelle librerie Feltrinelli, ha un distributore che si trova a Milano.

D. Se la sente di dare un consiglio, gratuito, a un giovane che voglia fare e dire Poesia?

Di leggere, leggere, leggere altri poeti. Spesso quelli che scrivono poesie sono i primi a non leggere testi poetici. La lettura è fondamentale per far propri gli strumenti del mestiere che in poesia altro non sono che le parole. Chi legge poco è incatenato solo ed esclusivamente all'ispirazione del momento, ineludibile in poesia, ma con pochi strumenti a disposizione per far sì che il linguaggio dia giustizia al sentimento che vogliamo testimoniare con i versi. Un Poeta deve essere libero e la libertà la riceve solo dalle parole, più parole si hanno a disposizione più il nostro grado di libertà sarà ampio. Ci si deve sforzare a non far coincidere il linguaggio parlato con la lingua di chi scrive versi.

D. Si può imparare l'arte di farla da soli, senza andare a bottega, senza imbattersi in altri Poeti? Potrebbe bastare leggere, leggere, leggere e andare all'Università? E, quindi: ci si nasce o si diventa Poeti?

Poeti si nasce e si diventa. Sono cose che non si scindono. Essere poeta è una condizione dello spirito, si diventa poeta poi attraverso la conoscenza della scritta parola. Come indicato poco sopra nella precedente risposta. Ci sono poeti che si esprimono con i versi, poeti che lo fanno con il colore, con la musica, con il teatro. Ci sono poeti che non scriveranno mai un solo verso. Non sentono il bisogno egoistico di oggettivare un proprio stato emotivo in un componimento.

D. Quali i progetti futuri che possono essere sin da subito divulgati?

Realizzare Il Paese della Poesia, cambiare le vie non rappresentative di Rocca Imperiale con i nomi dei poeti che hanno fatto la storia dell'umanità; come si conviene a un ideale Paese della Poesia selezionare le punte di eccellenza che provengono dagli inediti del concorso Il Federiciano, ed affiancarli a quelli di autori già dibattuti dalla critica. Senza dimenticare che Il Federiciano è e rimarrà sempre una manifestazione a carattere popolare, così come l'ho ideata e proposta al Comune di Rocca Imperiale e alla Provincia di Cosenza che hanno sorretto questa innovativa iniziativa.
A questi devo un ringraziamento sincero, stanno credendo veramente in questo progetto, l'hanno sposato e sostenuto. Il Comune di Rocca Imperiale ha anche costituito una commissione per la realizzazione de Il Paese della Poesia di cui sono unico consulente esterno (ovviamente a titolo gratuito) e direttore artistico di tutto il progetto. Io ho messo, metto e metterò a disposizione e a garanzia la mia professionalità e la mia immutata passione per la poesia e l'amore per il verso che mi accompagna, in uno studio continuo, da oltre venti anni. Quelli con cui interagisco maggiormente, il Sindaco di Rocca Imperiale, Ferdinando di Leo, i componenti della commissione politica, il consigliere Provinciale Giuseppe Ranù, si sono oramai abituati alla mia attenzione meticolosa, alla pianificazione di ogni singolo dettaglio. Questo progetto mi impegna oramai tutto l'anno, è diventato un sogno che si realizza, non solo per me ma per tutta Rocca Imperiale.

D. Ultima domanda: vi facciamo un regalo. Non vi capiterà mai più: ecco la Lampada Magica. Per il fatto che operate anche al sud non limitatevi a tre, sfregate pure. Sapete cosa sta per succedere…

Possiamo ufficializzare il primo poeta dibattuto dalla critica che affiancherà con una stele poetica i testi inediti. Il nome è quello di Alda Merini, la più importante poetessa del '900 italiano e a mio avviso tra le voci più nitide di tutta la storia della letteratura italiana, più volta candidata al Premio Nobel. Volevo ringraziare le figlie di Alda Merini che hanno aderito con entusiasmo al progetto-sogno de Il Paese della Poesia, dopo la mia richiesta ho ricevuto in pochi giorni la liberatoria che ci autorizzava a riprodurre in una stele poetica una poesia da me scelta. Il testo però non sarà svelato prima della serata conclusiva del Premio che si terrà il primo sabato di dicembre. E' probabile che la stele sia svelata direttamente da una figlia di Alda Merini.

Gli altri sogni sono legati alla realizzazione di questo luogo immaginifico che è Il Paese della Poesia, poter ospitare le stele dei più importanti poeti e artisti italiani; realizzare la settimana della poesia con incontri dibattiti, reading poetici, e far diventare Rocca Imperiale il luogo della Poesia, dove far incontrare ogni anno migliaia e migliaia di autori provenienti da tutta Italia. Poter declamare i versi nel Castello federiciano, in Piazza d'Armi, sui balconi di Palazzo Crivelli: ad accoglierli ci sarà una visuale emozionate, ma anche semplicemente incontrarsi e stare bene insieme. Come già avvenuto lo scorso anno, un senso di appartenenza a una comune radice: la scritta parola.

Una piccola concessione personale: nella sfera privata chiedo solo di avere la forza con mia moglie di non smettere mai di sognare, e di credere sempre in quello che facciamo. Il resto viene da solo. Ho il dovere- gravoso e affascinante- di insegnarlo a mio figlio che è all'alba della sua vita. Dai lampada io ho fatto il mio…


Fonte: Napoli Misteriosa - Autori.


FOTO:

Nell'immagine la prima stele poetica presente a Rocca Imperiale- Il Paese della Poesia. Copertina della rivista Orizzonti, numero 37.
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