| LETTURA CONNOTATIVA DEL ROMANZO 'FIGLIA DI TUTTI E DI NESSUNO' DI ANTONINO ISGRÒ: CARATTERISTICHE DELLA STORIA E RAPPORTO TESTO-LETTORE, A CURA DI IOLANDA NANIA.
Il libro offre uno spaccato della Sicilia degli anni ’70, in cui si
svolgono le vicende riguardanti la travagliata vita di Teresa, la
protagonista del libro. Teresa, nella sua ricerca della verità, scopre
di essere il frutto di un amore proibito tra un prete e una sua
parrocchiana.
Un primo punto da notare è che il giovane scrittore dialoga
direttamente con i suoi lettori e racconta della propria prospettiva
di vita. Ci troviamo di fronte ad una focalizzazione zero o narratore
onnisciente, in cui vengono continuamente fornite informazioni. Si
possono ritrovare nel testo ben cinque interventi dell’autore.
Inizialmente viene introdotta la storia di Teresa: ‘A parlare non sarò
io, ma io scriverò e basta, perché a dettare sarà la voce di Teresa.
(…) Se non la racconto io questa storia, nessuno scoprirà mai certe
verità nascoste, perché è solo lei, Teresa, che mi svela tutto e mi
dice ciò che devo scrivere’. In un altro intervento l’autore scrive:
‘Mi è venuta voglia di andare altre il testo, di dire ai lettori
(probabilmente due o tre) cosa provo scrivendo, quanto tempo ho
impiegato per questa storiella, come ho scritto’. Infine, forse
nell’intervento più particolare del libro, l’autore offre ai suoi
lettori un doppio finale: ‘Ora caro lettore tocca a te scegliere, hai
le due seguenti possibilità di scelta: 1. Vai al capitolo XIX per un
finale tragico; 2. Vai al capitolo XX per un lieto fine’.
Passando ad analizzare più da vicino la storia possiamo individuarne
le caratteristiche:
- L’azione che viene raccontata riguarda la vita di Teresa e la sua
ricerca della verità;
- Gli attori sono Teresa, la protagonista, giovane barcellonese che
abita nella frazione di Pozzo Perla; Donna Maria, la donna che ha
cresciuto Teresa e che lei crede sia sua madre; Don Peppi, l’uomo che
Teresa crede sia suo padre e che muore in carcere lasciando a Teresa
una lettera da cui partirà tutta la vicenda; la Signorina Pina, la
madre naturale di Teresa, scappata dopo lo scandalo che l’ha coinvolta
e che Teresa riesce infine a ritrovare; Padre Nicola, padre naturale
di Teresa, che si è anche reso colpevole di un omicidio, facendo
uccidere, tramite Don Peppi, Matteo Stroschi, futuro sposo della
Signorina Pina. Riguardo alle vicende di Padre Nicola ho, a mio
avviso, individuato una violazione del ruolo sociale del sacerdote,
infatti da un uomo di chiesa non ci si può certo aspettare che abbia
delle relazioni né tantomeno che si faccia mandante di un omicidio.
- Lo scopo da raggiungere è la ricerca della verità perché, come
sostiene l’autore, ciascuno di noi ‘ha il desiderio di raggiungere una
propria verità, una propria storia e un proprio cammino.’
- Gli strumenti utilizzati da Teresa, per raggiungere il suo scopo,
sono molteplici, ad esempio per rintracciare la Signorina Pina si fa
aiutare da un suo ex compagno di scuola.
- La scena si svolge tra Barcellona, Messina, Novara e un’immaginaria
cittadina di Fonte Croce.
Per quanto riguarda il tempo della narrazione penso di aver
individuato una narrazione ulteriore, in quanto il tempo del discorso
è successivo a quello della storia.
Rimanendo ancorati al testo possiamo analizzare il rapporto
testo-lettore cercando di individuare l’autore modello, il lettore
modello, l’autore empirico e il lettore empirico.
Possiamo individuare l’autore modello in tutte le istruzioni date da
quest’ultimo nel testo, come ad esempio l’offerta ai lettori del
doppio finale, e, anche se l’autore non prende posizione, possiamo
desumere il suo punto di vista e quindi la sua scelta dei vari
interventi nel romanzo.
Il lettore modello dovrebbe essere immaginato come colui che segue nel
dettaglio le istruzioni dell’autore, ma sappiamo che il lettore
modello nella realtà non esiste. Possiamo comunque credere che il
lettore modello potrebbe essere colui che, individuata la scelta
dell’autore, si adegua a quest’ultima perché la ritiene la più giusta
dal punto di vista della morale.
L’autore empirico è l’autore reale, Antonino Isgrò, un giovane ragazzo
con la passione per la scrittura, attualmente iscritto al corso di
laurea specialistica presso la facoltà di Lettere dell’Università di
Messina.
Il lettore empirico è, ovviamente, colui il quale effettivamente legge
il testo e rapporta quel testo nel suo mondo. Io personalmente, ad una
lettura più profonda, ho fatto molte inferenze extratestuali: il fatto
che il romanzo sia ambientato a Barcellona richiama in me alcuni
luoghi ed espressioni familiari. Gli interventi dell’autore, in
special modo quando si parla di due o tre lettori, mi richiama a ‘I
Promessi Sposi’ di Manzoni. In particolar modo in questo romanzo il
lettore è posto di fronte ad una scelta, può cioè scegliere come far
finire il libro:
- Nel finale tragico una Teresa vendicativa si reca a far visita
all’ormai anziano e malato Padre Nicola e, dopo avere sentito la sua
confessione, lo avvelena con poche gocce di cianuro. Teresa non riesce
a perdonare quell’uomo che tanto male aveva fatto a lei ed a altre
persone.
- Nel lieto fine Teresa, in pace con se stessa e con gli altri, dopo
essere riuscita a scoprire e ad accettare la sua verità, si reca a far
visita all’ormai anziano e malato Padre Nicola e, dopo aver ascoltato
la sua confessione, lo perdona; il suo odio è sparito di fronte ad un
uomo malato consapevole del male che aveva fatto.
Iolanda Nania
|