| Il 5 dicembre mi sono recata a Rocca Imperiale accompagnata dal nonno, per partecipare alla manifestazione conclusiva del concorso di poesia “Il Federiciano”. Eravamo tanti “poeti” provenienti da tutta Italia, selezionati per il nostro elaborato poetico pubblicato poi nel libro “Il Federiciano” in onore di Federico II, del suo amore per la poesia. A lui si deve infatti la nascita del primo movimento poetico italiano, quello della Scuola siciliana. Ho partecipato al concorso perché secondo me la poesia conserva ancora quella semplicità e capacità di parlare al cuore, di far vivere ciò che esprime, nonostante abbia un linguaggio tutto suo che noi giovani, sempre con più difficoltà, riusciamo a decifrare perché incapaci di ascoltarci. Insomma oggi la poesia faticosamente riesce ad appassionare il mondo giovanile, non perché non sappiamo più scrivere, ma perché a volte è difficile esternare le nostre emozioni, in una società che troppo spesso sembra chiedere tutto ciò che è al di fuori di quello siamo. Il tema della mia lirica, “Impossibile senza te, esprime il dolore di una mancanza che si rivive attraverso l’immagine di una statua, di un qualcosa che ogni giorno glielo ricorda. Quelle occhiate che le vengono lanciate , sono come un monito di quello che le accade, di come si sente giudicata. È in realtà la mancanza dell’amore a far rivivere questo dolore e in quel che lei cerca, che lei rimpiange c’è il bisogno di sentirsi amata. Solo da quel dolore nasce la certezza che senza una guida, una luce la nostra vita non ha senso. Rocca Imperiale con l’atmosfera creata dal possente castello di Federico II, figlio di Federico il Barbarossa, ancora oggi sembra rievocare la vita di corte e l’Aletti Editore, promotore del concorso, ha così cercato di farle riappropriare il nominativo di “città della poesia”. “Impossibile senza te”Alzai lo sguardoe vidi riflessadietro ciò che appariva realela tua immagine.. il tuo ricordo riecheggia ancorala tua mancanza sempre più insostenibilee le lacrime rigano il mio volto oh soave angelo cosa potrò mai raccontarequale storia potrò inventare?La verità è nota al paeseseppur per preservare la mia dignitàcerca di nasconderee di rendere involontarie quelle occhiate compassionevoliche mi vedo lanciare,io le vedo. diglielo. Ma perchè provano compassione?L'amore è un'arte tutta da impararee non la si può spiegare.. piango, guardandotioh meravigliosa statuapoichè tu serbi il ricordo della sua presenza oh luce che attraversi la vitailluminami,con te anche il nullaacquista senso.. mi è impossibile viveresenza la tua forza.
Giulia Santi
Fonte: AlboScuole.it
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http://www.rivistaorizzonti.net/concorsofedericiano.htm
La foto di copertina è di Vincenzo Di Matteo |