| L'oceano del mio IO / Liliana Arena / Aletti Editore
Con il numero 36 della rivista Orizzonti è stata distribuita la riedizione della raccolta di poesie "L'oceano del mio IO" di Liliana Arena pubblicato nella sua prima edizione nel Marzo 2008 da Aletti Editore.
Da "Una vita alla finestra" a "Angeli" il messaggio che i versi di Liliana Arena vogliono trasmettere è essenzialmente quello di non perdere mai la speranza, di non lasciarsi morire nella terra di nessuno, di guardarsi intorno, di guardarsi dentro, di recuperare le forze e ricominciare a lottare. Lottare per vivere e per rialzarsi riprendendo il viaggio. Il navigante è solo, su un'isola deserta, senza nessuno, senza forze, senza volontà. La terra è arsa, abitata da persone che non lo vedono, e quasi sembra che anche lui non possa più vedersi. Il terreno non dà frutti, solo rovi, spine ed erbe intricate. Niente mare, niente fiumi. Cammina ma senza meta. Il paesaggio non muta. Solo deserto. Il sole è sempre al tramonto / e la mia meridiana si ferma, / perchè immobile è il mio divenire. Poi un torrente, l'unica strada, l'unica speranza per la salvezza. Una zattera, fatta di pochi tronchi. Dal torrente all'oceano. La tempesta è terribile, il vento e le onde sono indomabili. Il navigante ingoia acqua, cerca di lottare, ingoia acqua, poi... Quando si sente sperso ed esausto nella lotta contro le tempestose forze dell'oceano, quando è quasi ingoiato dal buio degli abissi, quando non restano che i suoi ricordi accartocciati, ecco che intravede raggi di luce, ecco che intravede sprazzi di cielo. Allora cerca di recuperare una per una le forze rimaste, di raccogliere le ultime briciole di speranza e riprendere a combattere sempre più coraggiosamente.
Quando tutto sembrava finito, quando l'IO stremato immerso in acque fredde cominciò a lasciarsi andare, quando nessuna terra sembrava spuntare al di là dell'orizzonte, ecco che si iniziò ad intravedere qualcosa che non era acqua fredda, ma forse un oasi tranquilla, una nuova terra dall'aria paradisiaca, rigogliosa di frutti che crescevano liberi e spontanei. All'improvviso il navigante ha scorto un approdo, una terra accogliente e amica. La penultima poesia della raccolta "Occhi che non vedono" cosi si conclude:
La nostra, una storia di estranei,
la tua, di estraneo a te stesso.
Cercami.
Cerca nel profondo.
Se questo significa morire
ti sarò accanto, non aver paura.
Attraversa la morte per rinascere
dopo aver trovato la luce.
Raccolta di poesie indomabili. Raccolta di poesie in tempesta. Raccolta di poesie imperdibile. Perchè ti ridà la speranza. Perchè ti porge una mano. Perchè ti ridona la vita.
Bibliography, links, notes:
pen & translation: Michele Delpiano
link: http://www.myspace.com/lilianarena
versione inglese:
With the number 36 of Orizzonti magazine was distributed the new edition of poetry collection "L'oceano del mio IO" by Liliana Arena published in its first edition in March 2008 by Aletti Editore.
From "Una vita alla finestra" to "Angeli" the message that the verses of Liliana Arena wish to convey is basically to never lose hope, not to let die in the no man's land, look around, look within, to recover forces and start to fight. Fighting to live and rise again resuming the voyage.The sailor is alone on a desert island with no one, no energy, no will. The land is parched, inhabited by people who do not see it, and almost seems that he can no longer see. The plot does not bear fruit, only brambles, thorns and grasses intricate. No sea, no rivers. But walking aimlessly. Landscape does not change. Only desert. The sun is always at sunset / and my sundial stops, / why my property is becoming. Then a stream, the only road, the only hope for salvation. A raft made of a few logs. From the stream to the ocean. The storm is terrible, the wind and the waves are indomitable. The flying swallow water, trying to fight, swallowing water, then ... When you hear stray and exhausted in the struggle against the forces stormy ocean, where it is almost swallowed by the darkness of the abyss, where nothing remains but the memories crumpled, here sees ray of light, that's glimpsed glimpses of sky. Then try to retrieve one by one the remaining forces, to collect the last crumbs of hope and return to combat more bravely.
When everything seemed finished, when I exhausted immersed in cold water began to let go, when no land appeared to tick beyond the horizon, here you start to see something that was not cold, but perhaps a quiet shelter a new earth air paradise, lush with fruit that grew wild and free.Suddenly he saw a seafaring port, a land welcoming and friendly. The penultimate poem in the collection "Occhi che non vedono" so it concludes:
Ours, a story of strangers
yours, alien yourself.
Find me.
Search the deep.
If that means dying
I will be next, do not be afraid.
Through death to be reborn
after finding the light.
Collection of poems indomitable. Collection of poems in the storm. Collection of poems to be missed. Why you restores hope. Why hands you a hand. Why do you give back life.
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