| "Amaranth" è una fiaba.
Come tale, questo romanzo narra di un meraviglioso principe e della sua altrettanto splendida principessa.
Con una particolarità, però: sia il principe che la principessa, nel caso specifico, sono due ragazzi; due maschi, appena adolescenti.
Per una serie di combinazioni della sorte, infatti, i protagonisti, Rick e Mina, si ritroveranno ad essere marito e moglie appena undicenni, entrambi inconsapevoli del vero sesso di uno di loro.
Ci troviamo in un XIV secolo che l'autrice si impegna a rappresentare nella maniera più attinente possibile alla storia del basso Medioevo.
Non mancheranno gli intrighi, né una leggera venatura comica; ma neppure tutti i limiti relativi alle conoscenze mediche, alle superstizioni, alla chiusura mentale.
Un Medioevo non poi così distante dal secolo in cui viviamo, dunque.
Attraverso i quattro anni durante i quali gli eventi si svolgono, il lettore potrà assistere alla crescita fisica e mentale dei due ragazzi, comprensiva di ogni sorta di scoperta, tragedie sfiorate o meno, gioie immense.
Insieme a Rick e Mina/Wilhelm evolverà non solo il loro amore, ma anche il linguaggio ed il tono via via sempre meno infantile che la narrazione acquisterà.
Si tratta quindi di una favola "adulta", che si rivolge idealmente ad un pubblico femminile sopra i quattordici anni. Così come a chi, pur non essendo più bambino, desideri ancora lasciarsi trasportare in un'atmosfera fiabesca e velatamente gotica; dove, al di sopra di ogni evento progettato dall'uomo, l'Amore, al pari dell'ineluttabilità della Morte, finisca col dimostrarsi sempre la forza più potente: l'unico vero sovrano di ogni regno ed ogni tempo.
Eva Mori è nata a Prato, dove risiede, il 29 agosto 1972. E' laureanda in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Firenze; i suoi studi sono orientati verso la Psichiatria, con un particolare interesse riguardo all'analisi comportamentale dei gemelli omozigoti.
Collana "Gli Emersi - Narrativa"
pp.272 €15,50
ISBN 978-88-6498-168-8 |