| [Deve essere considerato un veleno esistenziale qualunque sistema di pensiero ovvero qualunque stato mentale profondo, tendenza di comportamento, meccanismo emozionale e fattuale, che nel corso dell'evoluzione della specie e del singolo si è andato connaturando nell'uomo.
Di alcuni di questi, come l'invidia, l'ira, la superbia ed altri ancora erano già stati individuati e stigmatizzati da varie religioni, le quali tuttavia si sono limitate a denunciarne nei loro precetti la immoralità di essi, a cui far seguire una automatica condanna, così che la conseguenza unica ed inesorabile è divenuta e diventa l'espiazione, magari da delegare ad altri.
Lo scopo di questa mia trattazione, che non può e né vuole essere esaustiva su una materia così complessa e vasta, è invece quella di riportare il tutto sul piano di una “ricerca artistica”, quella antropologico - esistenziale, per cercare di capire come e perché l'uomo ha sviluppato determinati stati mentali profondi e tendenze comportamentali, quando e perché essi si sono trasformati in “veleni esistenziali” perniciosi ed anche tragicamente distruttivi, così come nel caso del veleno della “volontà omicida e suicida”.
Ricercando nel contempo quale è stato il senso evolutivo della loro comparsa nella natura dell'uomo; quali strategie e quali vie è possibile seguire per imparare a manipolare, ad elaborare questi veleni per cercare di fuoriuscirne, ed infine quale possibile ulteriore significato ed indicazione evolutivi da essi ne potrebbero scaturire, fino a fare nuove sintesi amorose per creare la bellezza esistenziale.
Spesso la connotazione morale che sui veleni esistenziali viene data, a causa delle influenze religiose che permangono sia pure inconsciamente in ognuno di noi, ci impedisce di guardare ad essi con l'occhio benevolo, curioso e fiducioso del ricercatore.
Io vorrei concorrere invece a far sviluppare nel lettore l'attitudine a guardare alle cose umane sempre con l'occhio benevolo del ricercatore; un occhio che è parte integrante e nobile dell'uomo che si pone come un artista della vita, che ha profonda compassione ed una fiducia incrollabile nella natura umana, che è capace di trarre sempre cose impensabili e prodigiose, anche a partire da cose ritenute rovinose, dolorose, brutte ovvero intrattabili della sua vita.
Alla bellezza del vivere, alla nuova bellezza di sé stessi nella propria vita quotidiana, alla bellezza che emerge dall'attraversamento consapevole ed artistico della bruttezza dei veleni esistenziali è allora possibile dare il nome di bellezza esistenziale.]
Collana "Gli Emersi - Narrativa"
pp.252 €15,00
ISBN 978-88-6498-142-0
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