| Amorosi. È stato presentato l'ultimo libro «Il delitto della masseria» di Giovanni Casaura, il secondo di una trilogia aperta dal romanzo «L'erede del podestà», che ottenne nel 2007 il premio Matteotti, istituito dalla presidenza del Consiglio dei Ministri. L'incontro, programmato dall'assessorato alla Cultura e dal Consiglio di biblioteca, rientrava nelle iniziative finalizzate a valorizzare gli autori locali particolarmente impegnati nel sociale come Giovanni Casaura, che vive e lavora a Como ma è amorosino. Lo scenario è quello di Ruviano, «microcosmo di una realtà di più ampio respiro, con la poeticità del suo paesaggio e le vivacità dei suoi abitanti».
Giovanni Casaura ha ambientato la vicenda nel contesto socio-culturale della comunità ruvianese del 1985. Usa il suo alter ego, Domusuro Onofrio, per raccontare la vicenda appassionante, incentrata sulla presunta colpevolezza di un giovane del paese accusato di aver ucciso la propria fidanzata. Dall'appassionato racconto emerge la rilevante figura dell'avvocato Marte, già difensore del giovane presunto assassino, condannato all'ergastolo in primo grado; l'insieme dei risvolti psicologici e comportamentali di tutti i personaggi, che rendono coinvolgente la narrazione; l'immagine di Domusuro Onofrio che, cercando le prove che scagionino il giovane, fornisce continuo ed intelligente aiuto all'avvocato Marte in crisi; l'essenzialità dei valori della civiltà contadina; la bellezza del paesaggio del Medio Volturno; la condivisione della sofferenza dei braccianti agricoli; l'ipocrisia dei notabili del paese, sempre divisi tra loro a livello coscienziale, ma sempre pronti a ricompattarsi per difendere privilegi e lucrare benefici.
vi.ba,Il Mattino, 13 febbraio 2010
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