| Il soggetto di questo saggio, che è una rielaborazione della mia tesi di laurea, è Ennio Flaiano, il satiro per eccellenza. Però il titolo non deve trarre in inganno: certamente l’aspetto satirico dell’opera di Flaiano è il più evidente, se è vero che sia i racconti che le opere teatrali sono una satira, a volte feroce, sulla società, particolarmente quella italiana. Tuttavia parlare di satira non era l’intento del mio lavoro, bensì quello di parlare del lato più estetico, nascosto, quasi “mistico” del suo lavoro. La mia intenzione originale, a dire il vero, era quella di limitarmi ad un raffronto tra linguaggio narrativo e cinematografico, evidenziandone sintonie e differenze. Tuttavia ho subito capito che nella scrittura cinematografica confluiscono tutti gli schemi precedentemente usati nella narrativa e nel teatro, e che, anzi Melampus, rielaborazione di una sceneggiatura per un film che voleva dirigere lui stesso (ma che alla fine sarà diretta da Marco Ferreri con titolo La Cagna), segna un ritorno all’universo del romanzo e alle sue leggi. Tuttavia, si badi, non un semplice tornare sui propri passi, ma un’esperienza totale, che comprende in sé sì il mondo della narrativa, ma anche quello del teatro e del cinema.
Collana "Saggistica"
pp.100 €14.00
ISBN 978-88-6498-102-4
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