| Per iniziativa del Cocevest (Comitato per le Celebrazioni degli Eventi storici) e con il patrocinio del comune di Caserta é stato presentato nella sala conferenze del Centro culturale "Sant'Agostino", l'ultimo lavoro del prof. Michele Falcone, "I sentieri del risveglio", Aletti editore.
Dinanzi ad un folto e qualificato pubblico, ha porto il saluto il vicario generale della Diocesi di Caserta,don Antonio Pasquariello,in rappresentanza del vescovo Pietro Farina, e l'assessore Antonio Ciontoli, in rappresentanza del sindaco di Caserta.
Ha preso, poi, la parola il prof. Raffaele Raimondo,coordinatore del convegno e presidente del Cocevest,che ha esposto la trama del romanzo,precisando che esso é "la storia di un intellettuale integerrimo,tutto dedito ai suoi studi,imbevuto di cultura greca e latina,cultore dei valori essenziali della tradizione,della famiglia,della moralità e della legalità;che,sia pure tormentosamente,fa la scelta,in seguito ad un grave avvenimento, di scendere in politica,pregato da alcuni amici,che pensano che egli debba mettere la sua cultura e la sua etica al servizio della politica, per attuare un miglioramento della società. Ma tale scelta darà al personaggio solo amare delusioni,anche perché la società é avviata a calpestare proprio quei valori in cui egli crede,disconosciuti anche dagli stessi reggenti del partito.....Oltre al fallimento politico-morale,é stato sottolineato pure quello esistenziale,in quanto il protagonista finisce col separarsi dalla moglie, rinunziando anche ad un rapporto con un'altra donna,che egli ama solo idealmente.
E' seguito l'intervento del prof. Aldo Cervo, storico e critico letterario,il quale ha individuato nel romanzo tre motivi ispiratori: la fede nell'ideale; l'amore;la solitudine, tutti affrontati con una struttura narrativa compatta e omogenea,mentre nelle descrizioni dei paesaggi e di non pochi personaggi,specialmente quelli appartenenti ai ceti meno abbienti,vibra l'anima dell'autore e la stessa prosa diventa pura liricità. Ha,poi,sottolineato che motivo dominante del romanzo,come nelle altre opere,é la società contemporanea nella quale ideali e sentimenti vagano come esuli senza meta:di qui il monito dell'autore "a riscoprire la musicalità di un battito del cuore,nel cui fondo é il misterioso e commovente fascino della vita umana". "Sarei,insomma riduttivo",ha così concluso il suo intervento Cervo, "se non dicessi che Falcone appartiene a quella specie particolare dell'umanità per la quale bisognerà creare quanto prima delle zone protette,come per il lupo marsicano,per esempio,perché,diversamente,la caccia di frodo,quella di natura sociopolitica,di gran lunga più attrezzata e spietata dell'altra,che intrappola l'ignara fauna selvatica della terra,ne determina,prima o poi,l'estinzione".
"L'opera costituisce",ha detto il secondo relatore,l'avv. Iannotta, "il tentativo,ben riuscito,di trasformare il "vissuto politico" del protagonista in un romanzo in cui emerge,in maniera nitida, la dicotomia indissolubile tra la carica ideale,attinta dal pensiero politico classico,di cui il protagonista é strenuo difensore e da cui non si allontanerà neppure dopo la sua uscita dalla scena politica, e il piano della vita reale in cui spesso il particolare prende il sopravvento sull'universale. Il romanzo,limpido e scorrevole,anche se ha come sfondo la politica quale filo conduttore,é affascinante perché non trascura il tema dell'amore di cui l'autore ha la capacità di fare emergere da una parte,attraverso la descrizione di un agghiacciante episodio di vita,la sfera dell'eros imposto attraverso un meschino ricatto morale,e dall'altro la gioia di un sentimento d'amore che nasce dall'incontro spontaneo tra anime pure che si rincorrono continuamente nel mondo degli uomini in cui si accorgono di essere cadute per caso dall' iperuraneo. Infine Iannotta ha letto un brano del libro,in cui si ravvisa lo scontro netto tra la morale classica,tra il pensiero classico,e quello moderno:tra Seneca,citato dall'autore nelle prime pagine del romanzo, e Machiavelli.
Dopo gli interventi,altamente qualificati,del prof. Francesco Iesu, Provveditore Emerito del Ministero della Pubblica Istruzione,dell'ing.Raffaele De Lucia,del prof. Domenico Pisanti,del poeta Francesco Annese,ha chiuso la simpatica cerimonia l'autore del libro che ha voluto puntualizzare che il suo romanzo non é politico nel termine corrente, né pessimista,ma vuole essere soprattutto un invito ai giovani a custodire nei loro cuori e nelle loro menti quell'intramontabile pensiero di Kant,:"Due cose mi colmano l'anima di sempre nuova e crescente ammirazione ogni qualvolta il mio pensiero vi si rivolge: il cielo stellato che é sopra di me, la legge morale che é in me".
Ernesto Ferrante
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