 | Un inno nichilista alla distruzione, masochistica e cosciente, delle ultime rovine puntellate con frammenti di realtà che non tengono più; distruzione che può prodursi in un lampo, come il precipitare veloce del basso di Paul Simonon sul palco del Palladium di New York. Con la stessa rapidità irrompono queste poesie, ad allestire la rappresentazione dell’uomo, nell’epoca veloce delle trasformazioni superficiali che nascondono il perdurare del potere a fulcro della civiltà. Dove nulla cambia, restano le illusioni: così, nel tentativo di rigenerarsi e scrollarsi “di dosso i vecchi vestiti” (amore, famiglia, lavoro, tecnologia, Dio - la parola stessa!) in un “blitz cannibale”, l’uomo si ritrova intossicato e solo, conscio di esistere per consumarsi - come nell’assunto Stirneriano “il fatto che io consumi me stesso significa che io esisto”.
Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.48 €12,00
ISBN 978-88-6498-054-6 |