 | Questa raccolta, frutto di due anni di incostante impegno, nasce due anni or sono e nasce un giorno ben preciso: il 29.12.2007. Presentai in quell’occasione: “Viaggio nel mondo e nei sentimenti di un incallito emigrante” che doveva essere, prima di allora, nelle intenzioni, la mia prima ed ultima esperienza letteraria. Allora, quando già mi chiedevo se quella raccolta di poesie di una vita fosse da considerarsi una parentesi, ecco rianimarsi in me un mondo ricco di consuetudini, abitudini, a volte virtuali ma il più delle volte reali; ricco di sentimenti, di amore e di solitudini, pronto a far nascere ancora storie di emigrazione, di emarginazione, di vita vissuta, passato e presente, attaccamento paterno, amore eterno, in quanto genitore, ma anche figlio; figlio di una terra povera ma generosa.
A questo piccolo paese di cui sono orgoglioso figlio ed ai miei figli di cui sono orgoglioso padre, io ho pensato di non lasciare solo il ricordo di parole parlate, di chiacchiere contro, di tanti BLA, BLA, ma:
………lascerò le lettere scritte
e le mie inedite e ritmate poesie
perché in esse potrete trovare
messaggi d’amore che non v’ho mai spedito.
Allora, per non lasciare niente di intentato e quando l’ispirazione sarebbe stata irrefrenabile e forte da poter ispirare ancora qualcosa da far condividere e da trasmettere, mi promisi di mettere penna in carta per raccontare quello che cuore e mente, inscindibilmente, in un impreciso momento della giornata, sarebbero stati pronti ad offrire.
Sono nati così, via via, i racconti delle paure, delle speranze, delle preoccupazioni che sono attenzioni ed emozioni, raccolti per essere Amore, ma diventati anche soprattutto timorosa paure di SOLITUDINE.
La solitudine inguaribile, inaccettabile, impietosa. Non invincibile.
In un momento particolare della vita, ossia quello che ha chiuso già molte porte e ne spalanca alcune altre che fino a qualche anno fa avevano poca considerazione, i temi offerti sono variamente sofferti, offerti in cambio di una partecipazione alle angosce di ognuno di noi, ma anche spunto di condivisione per chi è solo o pensa solo di esserlo, o lo è veramente e non ha assimilato la profondità del suo nuovo intimo stato filosofico:
Essere SOLO
o solo ESSERE
Una guerra psicologica interiore da combattere sul posto, senza telecomandi, con la presenza e la partecipazione, con l’azione, anche con la disperazione.
In quel dicembre ho sperato che il mio essere emigrante nella testa potesse rinnovarsi per nuove prove, sperimentare, suscitare, rimuovere il torpore di un paese concentrato, negli ultimi anni, più sulla galoppante voglia di protagonismi vigliacchi e beceri che non sulla ricerca delle migliori prospettive comuni da perseguire con tenacia; solidali, partecipate, sane, tendenti, insomma, a farne non solo il luogo dei sopravvissuti del terremoto del 23.11.1980, ma un ben altro posto: ideale, ricercato, decantato, speciale. Quale? Quale non saprei. Direi che occorrerà necessariamente farci delle domande sul paese che vorremmo, ma anche sui teoresi che vorremmo e darci delle risposte. Definitive.
Forse tante cose cambierebbero per tutti; dopo aver completato la ricostruzione fisica del paese occorre quella morale.
Io inseguo un pensiero diverso ed alle tante domande che ho cerco di dare una risposta con il mio contributo d’amore e di solitudine. Piccolo che è.
Perciò è nato SOLO AMORE.
Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.72 €12,00
ISBN 978-88-6498-035-5
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