 | Anche in questa nuova edizione di Habere Artem, ogni poeta ci porge il risultato del proprio lavoro interiore, come conseguenza dell’intrapreso cammino nella poesia, la quale costringe a esplorare i luoghi dell’introspezione, superando la frenesia del quotidiano e sospingendo verso la scoperta di un altrove dove incontrare sé stessi.
Nell’atto della scrittura il poeta trova rifugio, la possibilità di vivere il sé in modo autentico, di rendere più vero ed essenziale il vissuto dell’umanità. La poesia è dunque bisogno e necessità di esprimere e comunicare, e, in quanto tale, offre sollievo e dà piacere a chi scrive. Al tempo stesso, però, mostra il risvolto della medaglia: la fatica della creazione, il travaglio con la parola, nel cercare corrispondenza tra concetti eterei del pensiero e dell’intuizione, e corporeità della scrittura.
Come scriveva Ungaretti nella sua poesia Commiato, la parola è scavata nell’animo, si fa rivelatrice, in quanto esprime il senso del reale e racchiude in sé tutti i significati: la propria vita, il mondo nella sua interezza. Per ricercare la parola poetica bisogna inabissarsi nelle profondità dell’Io, riemergendo in superficie con una parola quanto più aderente al vero: una parola/scavata è nella mia vita/come un abisso.
E nei componimenti di quest’antologia, che affrontano tematiche ampie al punto da coprire i molteplici aspetti dell’esistere, vi è tutto il logorio della ricerca, dell’habere artem, inteso come avere arte ma al tempo stesso come partorire arte: emblema del dolore e della fatica che precede la generazione di versi.
Dalla Prefazione di Caterina Aletti
Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.164 €15,00
ISBN 978-88-6498-041-6 |