| Non vi meraviglierà questa premessa, ma posso assicurarvi che per la novità, la sincerità di esposizione, l’interesse che suscita dal primo rigo, leggerete questo lavoro tutto d’un fiato.
Mi sento di affermare che l’anima di Charlotte è già tutta allo scoperto nel “Il Negozio”. È così affascinante quel che scrive che non so se chiamarle riflessioni o <il suo pensiero filosofico>.
Vi invito a leggere attentamente “Il Negozio”, se volete conoscere Charlotte.
Un negozio di bottoni, stoffe, cioccolato, abiti e cappelli è la dimostrazione palese del non valore che l’autrice dà alle cose. Lei è alla “ricerca d'una ragione”, di una logica più consona al suo essere. Le valutazioni, insite nella sua natura, sembrano di una donna matura culturalmente e negli anni e questo ci lascia un senso d’incertezza. Scrive: vi troverete “molti sogni fuori stagione, le insicurezze dei miei anni”, io invece vi trovo la consapevolezza della maturità, perché solo chi è veramente maturo riesce a percepire le vibrazioni della vita così come le sente lei.
Le emozioni che percepirete, come: la concezione della morte, il desiderio di salire velocemente e di scendere subito, la sua ansietà, sempre controllata e dominata, sono il risultato di un laborioso pensare e riflettere sui valori di un’esistenza giovane, quali i suoi anni, la sua bellezza, il concetto di desiderare il bello anche nelle cose futili, inutili o tristi.
Ponderando l’opinione che Charlotte ha del bicchiere vuoto e pieno salta all’occhio quello più grande nel quale si raffigura. Una coppa enorme come la sua anima, che non avrebbe mai voluto donare al mondo che la circonda, un mondo di cose al quale lei crede profondamente ma di cui ha paura. Quella che a volte può apparire tanto sprezzante è una Charlotte che commuove al cospetto del principio di Verità, del Niente, del Destino, termini che scrive rispettosamente con l’iniziale maiuscola.
Potrebbe sorprendere la visione instabile del tutto, l’incertezza che ha del grande e del piccolo, le profonde riflessioni che fa sulla sua personalità, ma la sua velata dolcezza di sognatrice rincuora.
Il suo genere letterario è costituito da un italiano fin troppo colloquiale, affiancato da espressioni alquanto auliche in un contesto d’inversioni di tipica tradizione moderna. Anche se Charlotte è ai primi passi nel mondo letterario e poetico, si può dire che non è lontana da aver raggiunto la coscienza di un'unità stilistica stabile, poiché il suo scrivere è già ben definito: mai artificioso, veloce e deciso, riuscito per la scelta degli argomenti e dell’esposizione.
La poesia che troverete in questa raccolta è il top della liricità di un individuo; è anche odio per le proprie emozioni, forse a volte persino volgarità, ma di quella accettabile e raffinata. Altre volte è solitudine e delusione, ma di continuo un compendio di grazia.
Leggerete versi d’illusioni “bambine”, di eterna adolescenza, di chi vorrebbe fermare il tempo con i sogni. La lirica di Charlotte è fatta di chiarezza e semplicità emotiva, di angosciosa debolezza e di autenticità non condivisa.
In questi versi, troverete un catalogo di fresca originalità, di caldi colori, la fantasia e la forza della giovane età e di quella adulta. Il prevalere dell’amore, a volte timido, fresco e puro e a volte appassionato; intenerisce e rilassa la sua vena di trasparenza e il prevalere di un’anima sempre fanciulla. Nei versi di Charlotte si assaporano il romanticismo della natura, il fascino dell’emozione, l’analisi e l’esplorazione dei sentimenti, l’accurata dissezione del suo pensiero e l’ingenua aperta confessione di se stessa.
Dr. Ugo Mastrogiovanni
Charlotte Errighi nasce ad Arezzo il 13/04/1987 e attualmente è iscritta al terzo anno del corso di laurea in Filosofia, storia e comunicazione presso l’Università di Siena. Una volta aveva un cane.
Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.68 €12,00
ISBN 978-88-6498-002-7 |