| GRADISCA Si chiama Giulia Peruzzi, ha 21 anni, frequenta l'università di Udine e vive a Gradisca d'Isonzo. Davanti a lei, un luminoso futuro da scrittirce. È stata infatti selezionata per la pubblicazione del suo romanzo “Rea di vivere” in una selezione di autori emergenti della casa editrice Aletti di Roma. Il suo debutto è uscito nel marzo scorso; è inoltre risultata finalista, ricevendo relativo diploma, al XIII Concorso Nazionale Mario Dell'Arco indetto dall’Accademia Belli di Roma, per la sezione “pubblicazioni” e ha ricevuto una menzione speciale e il diploma di merito per due poesie inviate alla prima edizione del concorso “Parole e Poesia” indetto dal circolo culturale omonimo. Al momento sta lavorando ad alcuni racconti e al suo prossimo romanzo. «Il romanzo “Rea di vivere” è stato concepito e scritto negli anni più bui della mia adolescenza - racconta al blog della Fortezza Gradiscadoc, che ha il merito di averla fatta
scoprire ai concittadini o perlomeno a quelli più a loro agio con il web -. Anni in cui il disagio e la rabbia giovanile erano fortissimi e il bisogno di esprimerli lo era ancora di più; questi sentimenti si possono infatti ritrovare nella protagonista, Rea, una ragazza segnata da molte tragedie personali, emarginata e spesso depressa».
I lettori isontini potranno riconoscere nel romanzo luoghi ben conosciuti: alcuni sono chiamati con nomi immaginari («volevo lasciare al lettore la possibilità di indovinare a che città appartengano in realtà» racconta lei). Altri, in particolare la sua Gradisca, sono nominati esplicitamente. «Questa nostra cittadina è, infatti, il punto d’approdo finale per la protagonista, un luogo in cui finalmente, dopo tanta ricerca e tanti viaggi, troverà la pace interiore e la maturità adatta ad allevare la figlia». Giulia, tanti sogni e una personalità fuori dal comune a dispetto della giovane età, dimostra di avere le idee chiare. «Scrivere un romanzo è stato un passo naturale per me, poiché fin dall’infanzia ho coltivato questa passione: alle elementari sognavo di diventare una scrittrice, proprio come Jo di “Piccole Donne”, personaggio a cui mi ispiro moltissimo. Tuttavia – confessa - non pensavo di vederlo mai pubblicato, né ci
speravo: ho partecipato alla selezione indetta dalla casa editrice un po’ per scherzo e un po’ per sfida, e quando mi hanno avvisato che il mio romanzo era stato scelto per la pubblicazione sono scoppiata in lacrime per la gioia». (l.m.)
Quotidiano "Il Piccolo" 6 ottobre 2009 |