 | Giancarlo è stato un ragazzo molto buono e benvoluto da tutti. Nato a Castro dei Volsci nel 1967, ha compiuto tutti gli studi con ottimi risultati fino al conseguimento della laurea in Lingue e Letterature straniere. Aveva tanti progetti, ma il suo desiderio principale era poter intraprendere la carriera d'insegnante. Stava preparando l’esame di guida turistica per il quale aveva composto una tesina riguardante gli scavi archeologici di epoca romana del suo paese, quando ha cominciato ad avvertire i primi sintomi di una grave malattia. Ha affrontato questo duro calvario con spirito pronto, resistendo sul sentiero tracciato fino all’ultimo giorno. Il sacerdote che lo ha seguito negli ultimi giorni della sua vita, così ha scritto di lui:
“Nella sua pur breve carriera di insegnante, la sua più bella lezione Giancarlo l’ha tenuta da un’insolita cattedra della scuola della vita: il letto dell'ospedale. Ha imparato perfino il giapponese, Giancarlo, ma la lingua che ha saputo meglio parlare è stata quella della pazienza e della serena rassegnazione con cui ha vissuto la malattia e che ha conferito ancor più spessore e dignità alla sua persona. Una persona che deve molto del suo valore all'educazione ricevuta in famiglia e di cui Giancarlo era perfettamente consapevole e, per questo, grato”.
Mio figlio ha chiuso gli occhi alla terra il 4 febbraio 1999 per aprirli all’eternità. Ed io, per non farlo mai dimenticare, ho raccolto una parte delle sue poesie, quelle che a me sembrano le più belle, per farne questo libricino.
La mamma
Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.72 €12,00
ISBN 978-88-7680-996-5
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