 | Si può scrivere versi per tanti motivi: per gioco, per tingere di colori la vita, per interpretare la realtà che ci circonda e anche per tante altre ragioni.
Io che conosco Gennaro da molti anni, sin da quando era adolescente, so per certo che i motivi che inizialmente lo hanno spinto, giovanissimo, a scrivere poesie sono stati la curiosità di giocare con le parole e le emozioni, il desiderio di sperimentarsi in nuovi moduli espressivi, la voglia di conoscere meglio se stesso.
Con il tempo, però, direi che la poesia è diventata la sua chiave di lettura del mondo, della realtà, dei fenomeni della vita. E’ un filtro grazie al quale osservare proteggendo la propria sensibilità.
La poesia di Gennaro oggi sembra essere a tratti un mezzo per poter leggere la realtà con giusta distanza creativa, anche la sofferenza, che riemerge spesso, è trasformata in forme oniriche, per immagini sovrapposte, talvolta quasi allucinate (come nelle poesie “L’artista” o”La solitudine”). La scrittura l’ha guidato dolcemente a stupirsi di sé e del mondo con meraviglia poetica e a intravedere sentieri più luminosi, dove la rabbia e i sentimenti negativi possono sublimarsi in tenerezza, dolcezza, compassione, passione di giovane amante che sa concedersi completamente per meglio assaporare la vita che lui tanto ama e che pulsa prepotente in ogni suo verso.
Patrizia Panuzzo
Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.56 €12,00
ISBN 978-88-7680-942-2 |