 | Le parole del disincanto sono il luogo dei sentimenti, dove tutto impazza e delibera le necessità del cuore, dove la struttura primaria della poesia e l’architettura dei pensieri scalzano la vita dell’autore,rendendolo spettatore delle proprie emozioni.
Nei quadri attenti di giornate speculari, all’ombra di un Nilo mai trovato, di un amore perso, di lenzuola candide al sole, di porticcioli restii alla marina.
Una poesia così episodica, a volte ermetica, dove le inquietudini veleggiano sulla “testa di noi bravi ragazzi quarantenni”. Uno scrivere bizzoso, altero, vagamente rissoso, questo ed altro nelle “parole del disincanto” dove lo scrittore affronta le tematiche della vita e dell’amore nel flusso dei giorni, attraverso le brezze fastidiose della sera.
Ed ancora i passaggi obbligati di una poesia descrittiva e romanzesca “fotografie beccate al volo dipinte le nostre notti di miseria”. Nella realtà europea di una poesia, a volte compiacente, inquieta e problematica, il tema libero di Antonio De Martino si pone in una posizione scomoda, (la poesia è di per sé rischio),affrontando temi surrealistici.
Ma anche l’ironia, il sarcasmo, la desolata tenerezza, l’arreso abbandono, nella crepuscolare descrizione delle parole.
Antonio De Martino è nato il 23/11/1956 a Nepi (VT) dove vive e lavora.
Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.60 €12,00
ISBN 978-88-7680-944-6 |