 | “Carpent tua poma nepotes”, ricorda Virgilio nel monito delle Egloghe… il poeta, infatti, non deve solamente pensare al presente e a se stesso, ma anche all’avvenire e alle generazioni future. E la poesia ha questo doveroso compito: risvegliare gli animi addormentati e metterli a nudo e poi rivestirli con grandi sogni, speranze, illusioni e soprattutto ideali. Mi piace pensare che Alba abbia avuto questa grande e intelligente aspirazione: soffermarsi a riflettere su un mondo sempre più complicato e ipocrita, fatto di scudi e armature dove ciò che conta di più sono le competenze e le abilità esteriori, ma l’interno è vuoto e profondo come un abisso. “Mettersi in gioco” mi sembra il monito dell’autrice, anche se il suo quotidiano è scandito da un tram-tram di azioni di giovane madre, moglie e figlia, fatto di responsabilità, doveri, tensioni, paure di non riuscire in un ruolo così faticoso e spesso non “riconosciuto” e non gratificato per chi ha scelto le strade degli affetti e dei doveri veri della vita. Grazie Alba per avermi dato l’opportunità per esprimerti la mia profonda stima e ammirazione, per non aver scelto il mondo dell’esteriorità, ma quello dell’interiorità, delle verità e di non essere rimasta ad osservare il mondo “come quella bambola dalle gote rosa e nasino all’insù, principessa di favole, seduta comoda tra caldi pupazzi…”
Prof.ssa Anna Maria Barbanera
Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.48 €12,00
ISBN 978-88-7680-989-7 |