| PAOLO TASSOTTI
“Circo Barnard !” – Aletti Editore 2007 – p.96 – Euro 14,00
“Andare Lontano” – Autoproduzione 2007
Quel che spesso manca ai gruppi e agli artisti emergenti, magari anche di buona qualità, è il senso della “progettualità”.
Non è il caso di Paolo Tassotti, musicista e scrittore con molta voglia di fare, molta sicurezza si sé e dei propri mezzi (il suo pregio e il suo limite), ma soprattutto con il senso della pianificazione nel sangue, certo derivato dalla formazione accademica scientifica (laurea con lode e dottorato in sicurezza informatica), corredato da quel pizzico di capacità nel “marketing” che certamente gli spianerà un già ben avviato percorso artistico.
Il suo sito, www.paolotassotti.it, chiarisce subito le intenzioni: Paolo Tassotti non è solo un musicista che incide le sue canzoni confidando nell’incontro miracoloso con il maxi discografico di turno, ma un vero e proprio “brand” già ottimamente indirizzato, che comprende musica, letteratura, teatro (vedasi la particolare modalità di presentazione del suo primo libro, “Circo Barnard !”) e molto altro, il tutto magistralmente organizzato in modo da incuriosire gli avventori con piccoli assaggi di note e parole, invogliandoli eventualmente ad approfondire il discorso (alcune canzoni possono essere scaricate direttamente dal sito al modico prezzo di 1 euro).
“Circo Barnard !”, pubblicato da Aletti Editore, è una raccolta di divertenti racconti ambientati presumibilmente (ma non è mai specificato) in un futuro distopico, non necessariamente collegati tra di loro ma riconducibili l’uno all’altro per stile e atmosfera: c’è molto Burgess nella saga di “Metronomica”, dove un gruppo di dissidenti racconta con il suo gergo particolare i moti di ribellione contro la dittatura dei Guerci e del loro Conservatorio, mentre “Alieni Blasfemi”, pittoresco affresco satirico sull’incontro/scontro tra culture e credo diversi, non può che riportare alla mente il migliore Stefano Benni.
Così come il racconto che dà il titolo al libro, ambientato in una società tecnocratica in cui è impossibile l’esperienza di una sana morte – tanto che la forma d’arte più apprezzata sono i sempre più esagerati tentativi di suicidio di un assurdo pagliaccio – presenta i medesimi echi orwelliani del film cult “Brazil” di Terry Gilliam.
Il linguaggio è ancora aspro, ma tagliente, e le ottime intuizioni tengono l’interesse del lettore sempre vispo e costante.
Lo stile letterario di Tassotti è certamente affine al suo modo di comporre musica. Dotato polistrumentista con un passato progressive (è stato il chitarrista dei Der Blaue Raiter, cover band romana dei Genesis in cui militava l’ex-Taproban Guglielmo Mariotti), Paolo è attento alla varietà d’atmosfera e cura con gusto i suoi arrangiamenti, che spaziano con disinvoltura dall’elettronica al cantautorato, non disdegnando com’è ovvio incursioni nel prog d’Autore, con i più classici riferimenti a P.F.M. e Banco del Mutuo Soccorso.
“Andare Lontano”, autoprodotto, è il suo primo disco, e non presenta particolari difetti, alternando strumentali d’effetto a incursioni canore, a opera dello stesso Tassotti, che, forse, necessiterebbero ancora un po’ di lavoro.
Non sarebbe una cattiva idea, data la notevole policromia sonora, affidare l’interpretazione dei vari brani a diversi cantanti, in grado di regalare a ciascun pezzo la giusta sfumatura.
Ma per il resto, non possiamo che invitare Paolo a continuare così, e chi ci legge a fare un salto sul suo sito per scoprire un piccolo mondo che merita davvero di essere esplorato a fondo.
www.paolotassotti.it
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