| In occasione della presentazione ufficiale del suo libro di liriche "Con i miei occhi" di Nicoletta Curradi, svoltasi la scorsa settimana al Caffè Letterario del Teatro Romano di Fiesole, introdotta dal noto giornalistico e critico d'arte Fabrizio Borghini, ho deciso di approfondire la mia conoscenza con l'autrice.
Chi vi scrive ha avuto l'onore di leggere pubblicamente, durante l'evento, alcune sue poesia e l'ha fatto come debito di riconoscenza verso una sua preziosa collaboratrice.
Nicoletta, quando e come è nata la tua passione per la poesia?
E' nata molti anni fa, ai tempi della scuola elementare, quando ho cominciato ad apprezzare le liriche di Pascoli, Cardarelli, Carducci, Ungaretti, Quasimodo, che sono diventati i miei poeti preferiti.
Fin da ragazzima ho messo nero su bianco i miei pensieri ed il verso poetico si è rivelato la forma ideale per esprimermi: breve, sintetico, ritmato.
Cos'ha di diverso da altre questa forma d'espressione artistica?
Come ho già detto, mi piace lavorare sulle parole, cercare vocaboli sempre diversi, ma non troppo ridondanti e ricercati, che comunque esprimano quello che sento.
Come concili una professione apparentemente "impostata" come quella dell'insegnamento con una indole creativa?
Il mestiere di insegnate richiede organizzazione e pazienza, doti che cerco di applicare anche nell'attività giornalistica e poetica, tempo permettendo.
Non importa dove mi trovo: se ho un'ispirazione, il mio taccuino bianco mi accompagna ed è sempre pronto ad accogliere le mie annotazioni, i miei versi.
Quanti e quali premi hai vinto?
Ho partecipato a diversi premi di poesia a Firenze e in Toscana: a Reggello, a Sesto Fiorentino, all'Impruneta, conseguendo alcuni riconoscimenti (diplomi o coppe) negli anni che vanno dal 2001 al 2009.
Il Comune di Reggello ogni anno pubblica in un volume le poesie del concorso "8 marzo e non solo..."
La tua prosa non è la classica ridondante di altri poeti, una precisa scelta?
Certo, cerco di farmi capire da chi legge e soprattutto non voglio che chi mi legge si annoi e abbandoni la lettura.
Quant'è difficile comporre con questa apparente semplicità? Ti viene spontaneo?
Credo che mi venga spontaneo, perché raramente rimetto mano a ciò che ho scritto, ma comunque ciò è frutto di molte letture.
Cristallizzi tematiche del quotidiano, cosa ti sta più a cuore?
Come si può notare, mi sta molto a cuore il tema della pace e quello della condizione femminile.
Pensi che affrontare temi forti in poesia serva ad edulcolarli o a far fermare il lettore a riflettere?
Spero che il lettore rifletta su certi temi, spesso trascurati.
Nadia Fondelli
lunedì 6 luglio 2009
Fonte: Cratività in progress |