| In questa struttura bambini e ragazzi con autismo svolgeranno:
• Laboratorio di cucina
• Giardinaggio e piccolo orto
• Accudimento animali
• Laboratorio di falegnameria
• Svolgimento compiti scolastici
• Momenti di gioco e sport
Tra le attività proiettate all’esterno sono previste:
• Educazione stradale
• Educazione all’uso di mezzi pubblici
• Fare piccoli acquisti
• Piscina
• Inserimento degli utenti in iniziative culturali, sportive e di tempo libero già presenti sul nostro territorio
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AUTISMO TREVISO onlus
Affiliata ad Autismo Italia
Via Bressa 8 – 31100 Treviso
tel. e FAX 0422 300280 cell. 3334158640
www.autismotreviso.org
e-mail: autismotreviso@libero.it
“L’orto di San Francesco”
per bambini e ragazzi autistici
Il progetto “L’orto di San Francesco” a Casale sul Sile prevede dei percorsi psico-educativi individualizzati di autonomia domestica, interazione sociale, gioco, sport e inclusione nel territorio - oltre alla possibilità di sviluppare autonomie lavorative - rivolti a persone con autismo e DGS.
“L’orto di San Francesco” accoglie bambini e ragazzi con questa problematica insieme ad amici, compagni, insegnanti, professionisti e volontari per aprire un futuro di speranza alle famiglie colpite da questa grave disabilità.
“L’orto di San Francesco”
L’autismo non è una malattia. L’autismo è una condizione che può essere determinata da un gran numero di fattori organici e genetici sui quali la scienza sta lavorando. Questa condizione, che accompagna per tutta la vita chi ne è portatore, è contrassegnata da alcune caratteristiche evidenti: la persona con autismo trova grande difficoltà a comprendere il mondo,non riesce a relazionarsi con gli altri e a comunicare in modo funzionale. Spesso l’autismo si accompagna al ritardo mentale. C’è chi non possiede alcuna capacità di esprimersi e non sa dire nemmeno una parola, e chi parla, ma in modo strano, ripetitivo, oppure eccessivamente verboso e quasi ossessivo. C’è chi non ti guarda negli occhi e non si relaziona, chi invece cerca e desidera profondamente la relazione e l’amicizia ma ha grandi difficoltà a capire le delicate regole che sottendono a questi rapporti. Alcune (poche) persone con autismo sono molto intelligenti, e riescono bene in qualche campo, ad esempio nella matematica, ma in altri sono incapaci e indifese, e non sanno legarsi una scarpa. Tutte le persone con autismo sono, in un certo modo, più o meno grave, “socialmente cieche”, cioè prive di quella spontanea capacità di comprendere gli altri e le loro intenzioni che è presente negli esseri umani fin dalla prima infanzia. L’autismo porta la persona a perdersi nei dettagli e nei particolari e le impedisce di afferrare il senso globale delle situazioni e dei contesti. Insomma, le persone con autismo sono particolarmente deboli e indifese, soffrono di un disturbo pervasivo che richiede un’educazione speciale e una particolare attenzione perché possano trovare ambienti accoglienti, in cui il loro modo di essere e di pensare sia compreso, e dove possano sviluppare le loro potenzialità, che ci sono, ma devono essere coltivate con grande cura e competenza. Con loro non bastano il buon cuore e la disponibilità umana, che pure sono necessarie, ma è necessario sapere come funziona la mente autistica e occorre possedere gli strumenti che consentono la comunicazione e la condivisione.
I bambini e i ragazzi autistici vanno a scuola. Spesso il loro inserimento è difficile se mancano competenze e sinergie tra insegnanti. personale scolastico, professionisti del settore e famiglie. Qualche volta le esperienze risultano positive. Ma per gli autistici il pomeriggio e le vacanze sono sempre tempi vuoti, in cui, se lasciati a se stessi, non sanno cosa fare, e finiscono per accentuare i loro comportamenti problematici, le loro ansie e le loro stereotipie. Le famiglie sono in grave difficoltà, perché i bambini diventano ragazzi e poi uomini, con i bisogni di tutti i giovani in crescita. Difficilmente qualcuno si occupa di offrire loro ambienti accoglienti, dove poter svolgere attività adatte alla loro condizione, giochi e sport, e dove poter progredire nella difficile conquista del grado di autonomia personale possibile per ciascuno. Anche i bambini e i ragazzi autistici hanno bisogno di muoversi, di fare attività fisica, di correre, di respirare all’aria aperta e al sole. Ma anche queste attività “naturali” devono essere insegnate loro attraverso percorsi educativi specifici. Hanno quindi bisogno di avere un luogo al di fuori della famiglia, dove trovare amici che accettino i loro interessi ristretti e ripetitivi, che li aiutino ad ampliare gli orizzonti attraverso rapporti sociali che accrescano la loro autostima aiutandoli nel contempo a compiere semplici azioni utili nella vita quotidiana.
Per venire incontro a questi bisogni e colmare questo vuoto nasce, per iniziativa di un gruppo di genitori dell’Associazione Autismo Treviso, “l’orto di San Francesco” a Casale sul Sile in vicolo Guido Corsi 4.
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Il Progetto prevede come prima fase l’acquisizione in comodato di un edificio a tre piani, con ampio scoperto, che non necessita di alcuna ristrutturazione; l’ arredamento secondo le necessità e le caratteristiche dei soggetti autistici, in relazione alle attività che vi si svolgeranno (armadi, mensole, tavoli, ecc.); la recinzione dello scoperto, affinché gli ospiti possano muoversi liberamente senza alcun rischio; l’acquisto di una serie di oggetti e strumenti da utilizzare per le attività (tra cui anche orticultura e allevamento di piccoli animali). Come seconda fase è prevista l’assunzione di un responsabile (psicologo-educatore), e di uno o più educatori professionali.
“L’orto di San Francesco” vuole proporsi come modello di apertura del mondo dell’autismo: sarà possibile svolgervi attività di volontariato e di tirocinio, per una diffusione di conoscenze e competenze che unisca in un circolo virtuoso scuola, università, famiglie e servizi sociali.
La spesa iniziale prevista per la partenza dell’iniziativa è di Euro 30.000
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