| I VERSI DEL GIOVANE AUTORE ROVIGNESE SONO STATI PRESENTATI DA ROBERTO DOBRAN
Tra «formiche carnivore e altre inezie»
la voce poetica di Alessandro Salvi
ROVIGNO – È trascorsa in un'atmosfera leggera e quasi "informale" la presentazione del libro di poesie di Alessandro Salvi "Piovono formiche carnivore e altre inezie", alla Comunità degli Italiani di Rovigno. Si è presentato al pubblico non solo un autore "di casa", ma soprattutto un poeta del tutto nuovo, anche sotto l'aspetto stilistico, come del resto rilevato anche da Roberto Dobran, poeta e critico d'arte connazionale, che ha curato la presentazione dell'opera di Salvi. La raccolta è stata pubblicata l'anno scorso dalla casa editrice Aletti di Villalba di Guidonia (Roma), nell'ambito della Collana "Gli emersi – Poesia". Una voce emergente, dunque; lo stesso Dobran ha riconosciuto di non avere avuto l'occasione di conoscerla, non almeno personalmente, fino all'anno scorso. Di Salvi il "collega" Dobran aveva comunque letto ed apprezzato sia le poesie presenti su Internet sia quanto pubblicato sulla rivista "La battana".
I versi di Salvi esprimono tutto il livore che l'autore prova a nel confrontarsi con la realtà ambigua in cui stiamo vivendo. È un poeta che non può cantare la natura, ma deve agire di "spada". E lo dicono i suoi versi, che lo stesso Salvi ha letto al pubblico rovignese: "Io non posso cantare i prati in fiore,/ le vostre belle cose, i vostri sogni.../ Io parlo d'altro, faccio i miei bisogni:/ tramuto in canto questo mio livore/." ll che vuol dire, continua Dobran, presentarsi per quello che uno è, il che non è certamente facile. I suoi sono versi che scaturiscono dall'interiorità, ed il suo disagio esistenziale è facilmente riscontrabile, il che farebbe pensare ad uno spleen decadente se non fosse che si ispira ad una grande varieta' di codici artistici. Le sue letture infatti spaziano da Cecco Angiolieri ad autori che esprimono tutto il tragitto artistico che porta ai giorni nostri . E altre verita' sono ancora nascoste nelle sue letture, altrettanto irregolari – dice – come le sue poesie. Lo ritiene comunque maggiormente influenzato dall'opera di Charles Bukowski, autore americano (morto negli anni '70), il cui furore compositivo e' dovuto alla rabbia verso la vita. Ma non si tratta solamente di lui, che in Salvi esistono delle complicita' pure con altri autori . Complicita' che si riflettono si' sulla sua poesia , ma che non gli fanno comunque perdere il dovuto equilibrio. L'ironica immediatezza e il disincanto sul testo lirico, la dice lunga su Salvi, afferma. La scrittura per lui, oltre che un libero sfogo ai sentimenti, dato il suo spaziare nel mondo letterario piu' variegato esprime pure l' assurdo che lo lega a Brecht e a Jonesco. Un'assurdo il suo che possiamo trovare leggendo le poesie, ma pure nello stesso titolo dell'opera. Una silloge dal titolo che Dobran associa a quello del film Magnolia di Anderson. Dove invece di «formiche carnivore...» a piovere sono «rane».
Un titolo quello usato da Salvi che Dobran giudica indovinatissimo, e che si sposa, dice, molto bene pure con la bella copertina dello scultore Andrija Milovan. Del resto in ambedue i casi si tratta di fenomeni possibili, fenomeni non comuni dovuti alla violenza delle trombe d'acqua, che oltre ad animali puo' far cadere pure altre cose. E i versi di Salvi, di cui pure la lettura di «Quando saro' un poeta famoso», «Piovono formiche carnivore», «Autoritratto con pippa», spaziano ancora dall'assurdo al fantastico, alle volte dai toni fiabeschi. Alle volte una poesia dal tono crepuscolare che lo avvicina a Pirandello, alla sua realta' del sogno. E' come un'ameba che prende tutto e lo assembla a modo proprio. Amalgama tutto in un solo linguaggio che ancora non ha nome, ma che ritiene potrebbe dirsi «urbano». Un linguaggio comune al pubblico con cui comunica. Alessandro Salvi e' un autore molto interessante dice, tra il ludico e il serio. Sia lui, come Bukowski, conclude, sono due poeti votati all' analisi della societa' del loro tempo. E possiamo dire Salvi lo faccia senza autocensura, schietto e diretto nelle sue riflessioni.
Diremo ancora che Alessandro Salvi nato nel 1976 a Pola, ma rovignese di nascita, citta' dove risiede da sempre, terminate sia la SEI che la Scuola Media Superiore Italiana di Rovigno, da tempo ormai scrive versi, che ha pure pubblicato su «La Battana» e altre pubblicazioni quali «Farapoesia», «Niederngasse», «Tuttolibri», «The Muse Apprentice Guild». Altre sue poesie sono incluse nell' antologia «La ricognizione del dolore « (2007), a cura di Pietro Pancamo. E' pure detentore del primo premio per la Poesia del Concorso UI-UPT «Istria Nobilissima» del 2008. Si e' trattato di una serata molto piacevole, allietata dalla presenza di molti giovani, ufficialmente introdotta dal presidente CI Elio Privileggio, che pure a conclusione ha voluto congratularsi sia con l' Autore che con Roberto Dobran . Ringraziamenti da parte di Salvi sono andati ancora a quanti hanno contribuito alla relaizzazione di questo suo primo libro, con particolare riconoscimento alla Citta' di Rovigno.
Eleonora Brezovečki
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