| Venerdì 13 Marzo,
presso il locale Babyblue di Casapulla (ce),
Giambattista Maciariello terrà alcune letture dall' opera
Nel mio coma- VERSI SCIOLTI DI SLANCIO E PARALISI.
(Aletti Editore)
L’autore nasce a Caserta, il 5 Novembre del 1981. Adolescente si avvicina all’arte. Letteratura e musica le sue passioni, cui si dedica da autodidatta. Conseguita la maturità scientifica si trasferisce a Napoli, dove con tenace discontinuità frequenta la facoltà di scienze politiche all’Istituto Orientale. È cantautore e chitarrista nella rock band Kymaera. Risiede attualmente a Riardo (CE).
“In un rincorrersi di versi e prose poetiche, l’opera di Giambattista Maciariello si presenta come un insieme di bozzetti espressionistici di un vissuto elaborato tra contundente visionarietà e lucido disincanto. Una certa secchezza attraversa l’opera. Quella secchezza che, tendendo infine a sbriciolare e sbriciolarsi, polverizzare e polverizzarsi, attende inquieta un vento che la trasporti in nuove tempeste. Nel mio coma è la testimonianza di un’innocenza e di una giovinezza distese sul tavolo autoptico, dove il poeta è sia lama chirurgica che carne divelta. La penna diventa bisturi e la scrittura alchimia organica dalla quale emergono suoni e ritmiche, assonanze e dissonanze, onde elettriche e vibrazioni. Scrittura aderente a una vita che arde, strappa, desidera e che, proprio tramite il grido poetico, non cede mai. Nel mio coma è anche nel nostro coma, esposizione di una ferita aperta all’aria malsana del mondo, alle sue necessità, al suo continuo agire in opposizione all’abbandono. È una scrittura-traccia di ingenuità infrante, innocenze che cedono il posto a esperienze, libertà irriducibili che si rovesciano in angosciose cadute. È un capitolo frammentario di esistenza che vuole essere capitolo di esistenza frammentaria, aperta, non risolta, sempre viva. I motivi dell’amore e della distanza, dell’amicizia e dell’isolamento s’intrecciano e si legano con quella potenza dell’esserci e del sentirsi che, come la marea, continuamente si alza e si abbassa. Slancio e paralisi sono le condizioni dove ogni giovinezza, sogno e ricordo perduto possono ritrovarsi consapevoli di aver lasciato nel verso e nel grido ogni eredità di rivolta e di passione per l’esperienza del limite. La poesia diventa così consapevolezza della disonestà della vita, consapevolezza delle contraddizioni insanabili in cui necessariamente la libertà si muove ma nelle quali, nonostante tutto, non è mai detta l’ultima parola”.
Alessandro Chalambalakis
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