| “Oltre la cima”
Un libro per superare le difficoltà della vita, per andare “Oltre la cima”. Il mandellese Sergio Mazzoni, 48 anni, professione analista di laboratorio alla clinica Beato Talamoni di Lecco, da sempre appassionato di fotografia e montagna, ha dato alle stampe il suo primo libro.
Si è lanciato nell’avventura di scrittore sull’onda anche in questo caso di un’ antica passione, quella per le poesie, e di una dolorosa esperienza personale. Proprio da qui è partito il cammino e lo slancio per andare oltre, per ricominciare, che trova nella montagna un simbolo ideale.
“Cominciai a scrivere poesie quando avevo 17 anni – racconta Mazzoni – ma le tenni sempre per me. Nel 2007 avevo trovato questa casa editrice nei pressi di Roma, chiamata Aletti. Mandai loro una poesia, che fu pubblicata in un’antologia. Da li è partito lo spunto per scrivere un racconto lungo, che ho concluso nel gennaio 2008, ma che è stato pubblicato da Aletti solo il dicembre scorso. In esso ho voluto raccontare che cosa significa per me andare in montagna, al di la dell’aspetto tecnico, che infatti nemmeno sfioro. Il secondo filo conduttore è un esperienza autobiografica: da un anno e mezzo sono separato. Ho scritto il libro subito dopo la separazione, ma mi sono detto che nella vita bisogna andare oltre i momenti difficili che ci capitano. E questo è il significato di “Oltre la cima” “.
Si tratta di un racconto strutturato in capitoli, al termine dei quali c’è sempre una poesia: “Narra dell’incontro di un uomo e una donna, tra i quali nasce una storia d’amore che però alla fine non funziona. E’ chiaramente autobiografico: i titoli dei capitoli sono legati a montagne della nostra zona o dell’Italia, tranne uno intitolato Patagonia. Questo simboleggia il grande sogno che ognuno di noi ha, un luogo agognato da raggiungere e dove infatti non sono mai stato. Lo si può raggiungere e ci si può rigenerare, ma alla fine bisogna tornare qui, perché qui siamo chiamati a vivere. Dopo i vari Resegone, Grignetta, Grignone, Pizzo, Legnone, Asta Sottana (nelle Alpi Marittime), Castore (nel gruppo del Rosa), arriva appunto il capitolo intitolato Patagonia e il libro si conclude poi con la Traversata Alta delle Grigne. Le ultime parole dicono proprio di andare oltre tutto ciò che si è vissuto, perché la montagna, e la vita, non finiscono qui.”
Loris Lazzati
La Gazzetta di Lecco 21 febbraio 2009
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