| RECENSIONE
LA “ STORIA DI UN’ANIMA “
La particolarità poetica di Cinella Micciani Micucci si concretizza in un consistente e valido lavoro letterario di base.
Il verso novenario, usato per intessere la sua storia interiore, contrassegna il carattere comunicativo,di grande impatto nel “ profondo “ di chi legge. Esso è confessione, diario,argomentazione molteplice,equilibrata dialettica,complicità del dire e dell’immaginare per coloro che condividono, sentimentalmente, le vicende amorose e le pagine liriche che le celebrano con il sogno, l’illusione e l’elevazione dello spirito Attraverso ordinatissime trame linguistiche, la logica tipica dell’amore-pathos o dramma totalmente coinvolgente emerge con obiettività assoluta, con lucidità spietata ed analitica, con sapienza espositiva quasi scientifica. Solo Virgilio per Didone
nell’Eneide o Racine in “Fedra” hanno saputo, con altrettanta competenza ed univer-
sale bravura, rappresentare l’anima femminile. Anche i musicisti quali Wagner nel
“Tristano ed Isotta” o Khachaturian nel Valse Masquerade – Suite hanno colto
l’acmé dell’amore-passione nella sua travolgente bellezza al punto di considerare la
morte quale esito finale per raggiungere l’assoluta immortalità. In un modo analogo,
Cinella Micciani inizia la sua storia dall’innamoramento da lei descritto quale “sogno
…al centro/ del mio cuore, attimo di eternità e dono”, passa poi all’“ansia d’amore”,
al “resto di speranza”, al “mi manchi” e ad “emozioni” e termina con una prolungata
introversione in cui la delusione d’amore si autodescrive: essa è bugia, menzogna, lontananza frequente, ferita sempre più dolente,baratto d’amore in un’altalenante
tormento fra rimpianto,dolore,disperazione e “resa finale”, “stai per lasciarmi”.
Grande esperienza e sottile quanto è implacabile l’autoanalisi sul come l’amore e
l’attaccamento all’oggetto amato pervenga all’ultimo spasimo di vita accompagnato
da quel titillare doloroso del cuore che preannuncia la fine. Tuttavia proprio la soffe-
renza protratta, che viene liricamente cantata dalla poetessa,attimo per attimo, mo-mento per momento nel suo degenerarsi quale amore calpestato e deriso,distrutto ed
infangato, diventa motivo di resurrezione. La donna, conscia di “aver amato da sola”, riprende d’accapo ogni attimo dell’amore felice iniziale, ogni palpito trascorso e canta “come una nuvola leggera/ mi muovo/ e riempio/ ogni infinito spazio/ del tuo essere/. Tu sei l’essenza stessa/ dell’esistere/. Tu sei il mio universo”. La poetessa
conferma la sua decisione di riprendere di bel nuovo la sua passata esperienza con un
“Ci sono io,/…fino a quando/ ogni ruga di pena sparirà/ e sul tuo volto vedrò tornare/ quel dolcissimo sorriso/ che sai regalarmi/ se il tuo cuore è sereno.” I suoi sogni sono
più forti della realtà e “il cuore torna a palpitare/ mentre il corpo vibra/ come corda di
violino/ appena sfiorato/”. Il cuore si è ritrovato ed ora la Micciani benedice ogni momento trascorso, ogni palpito, ogni gioia e bellezza, l’immensità del trovarsi,la
“luce/ che ti sfavilla dentro” “due esseri in uno solo/ noi due. Un amore per sempre”.
La competenza lirica, la ricchezza del lessico, mai enfatico eppure scelto e leggibilis-simo, rendono reale la “ Storia di un’ anima “ che assurge al valore di quella “ peda- gogia “ dell’amare che fa di questo poemetto il motivo di consolazione per l’Altro,
di religiosa certezza,di ardimento e di rispetto che nessuno di noi dovrebbe mai
perdere o calpestare o tradire.
Maria Elisa Redaelli Luzi
( critico letterario )
Testo letto durante la presentazione del libro
" Storia di un'anima "
di Cinella Micciani Micucci
svoltasi a Civitanova Marche
il giorno 24 Gennaio 2009
presso la Sala " E. Cecchetti "
della Biblioteca Comunale " S. Zavatti "
in V.le Vittorio Veneto nc.124 di Civitanova Marche
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