| A te sembrerà che questo titolo, annunci l'ennesimo tormentone filosofico a favore del vivere civile. Beh ti sbagli, stai viaggiando in un obbligo. E non te ne accorgi.
Forse penserai di ritrovare fra queste pagine, il grido soffocato di una povera maestra, che cerca comprensione da qualche anima buona intenzionata ad ascoltarla. Attenzione, stai ricadendo nello stesso errore. Spero che stavolta almeno tu te ne renda conto.
Maria nella sua cronaca dice “IO penso che non esistono VINCOLI di competenze. Si lavora insieme…. Se una scuola deve nascere…”. Non c'erano obblighi, ma solo strade alternative per un percorso comune: umanità di chi fa la scuola.
Ma poi tutto cambia, finché il cambiamento e la sua stessa idea si frantumano: in quella stessa scuola tutto precipita in un percorso fatto di costrizioni e inganni, fino alla materializzazione di un vero segnale di obbligo lanciato, non si sa ad opera di chi, nel giardino di quella scuola. Con il tempo, io ho rimosso il mio obbligo e questo racconto ne è la conferma.
Collana "Gli Emersi - Narrativa"
pp.108 €16.00
ISBN 978-88-7680-652-0 |