| Prima fatica letteraria della poetessa Monica Villalba Ceccarini Delfini e Mare rivela un modo di fare poesia che disorienta per la sua spontaneità e per la freschezza umile e genuina dei suoi versi.
Delfini e mare: Prendere a morsi la vita
La felicità apparente non appaga la vita/ la gioia della menzogna conduce alla morte peggiore.
A volte alcuni libri scivolano via senza lasciare nulla, come se fossero pagine bianche prive di qualsiasi segno; altre volte, invece, irritano per la loro supponenza e per la loro pretesa di essere portatori di una verità assoluta e indiscussa; poche volte sorprendono veramente, regalando momenti irripetibili di riflessione e di comprensione più autentica della nostra anima e dei nostri limiti. E questo è proprio il caso di Delfini e Mare. Durante la lettura, veloce e scorrevole, si resta piacevolmente stupiti per la delicatezza delle parole usate, per quella dimensione dimessa e sincera che trasuda dalla pagina spingendoci verso una presa di coscienza netta e definita del nostro essere al mondo con tutti gli errori e le contraddizioni che, purtroppo, ci delimitano e ci impediscono di sognare. Con tocchi morbidi e precisi Villalba Ceccarini ci suggerisce un altro modo di vedere le cose, dalla parte del cuore, invitandoci a scrollarci di dosso quelle illusioni che ci fanno restare in superficie senza penetrare l'essenza della vita e la sua problematicità.
Spontaneità, autenticità, semplicità, sono queste le armi usate dalla poetessa per squarciare il velo dei nostri falsi idealismi restituendoci una verità cristallina, capace di illuminare il nostro cammino con il suo chiarore: "La felicità apparente non appaga la vita/ la gioia della menzogna conduce alla morte peggiore". In questi versi, come in tutto il libro, si condensano stille di preziosa saggezza che ciascuno di noi dovrebbe raccogliere e conservare nel profondo del proprio cuore: una poesia che si unisce al pensiero, non solo all'irrazionale fuga dei sensi, per riportarci a terra, per legarci al vivere quotidiano, fatto di piccole vittorie e di tante inevitabili sconfitte.
Ma senza mai mollare, senza scadere nell'autocommiserazione, nel vittimismo o nella sterile aggressività di chi si sente umiliato e offeso.
Un libro, come la stessa poetessa afferma, dedicato a :"Quelli che, nonostante tutto,/ continuano a prendere a morsi la vita/ senza paura di rimanere sdentati./ A quelli che impazziscono nell'assedio di un'assenza./ Ai guerrieri del no./ A tutte le anime allo sbaraglio/".
Una piccola raccolta di poesie da leggere, da regalare a qualcuno che ci è caro, ma, soprattutto, da conservare gelosamente dentro di sé, nel proprio cuore.
Alessandro Spadoni
lettera.com
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