| “L’OCEANO DEL MIO IO”
Liliana Arena
“L’oceano del mio io” un titolo che rappresenta una proposta, una confessione, un volersi raccontare, aprendosi completamente al lettore con garbo, fiducia, stile.
È questa la premessa e la promessa dell’Opera Prima della poetessa stabiese Liliana Arena, che nella sua prima Raccolta di poesie dipana i moti dell’animo e le emozioni più intime del suo cuore, con una delicatezza ed una forza tali, da essere paragonabili al poetare più sublime.
Nata a Castellammare di Stabia il 09/03/66 Liliana Arena, compiuti gli studi classici presso il Liceo Statale ‘Plinio Seniore’, amante dell’arte in tutte le sue forme e le sue espressioni, è attraverso le varie vicissitudini che hanno composto la sua vita, le scelte volute, quanto quelle sopraggiunte o ancora, talvolta imposte, che ha forgiato la sua poesia, facendola germogliare e cullandola nel proprio seno con amore e dedizione infiniti, fino a farla fiorire forte e delicata, per offrirla agli altri come dono raro e prezioso.
Igienista Dentale ed imprenditrice specializzata nel campo dell’Odontoiatria, la Arena è così, una donna che benché si occupi nell’ambito lavorativo di tutt’altra sfera, crea e plasma le sue liriche come un vero artigiano dall’interno, dal cuore, dal proprio ventre, per condurre il lettore mano nella mano alla scoperta di se stesso attraverso i propri versi, lo svisceramento intimo del proprio Io, così unico, speciale, eppure così simile a quelli di quanti altri.
Adoperando il linguaggio universale della poesia come balsamo adatto a guarire ogni ferita, come ambrosia dolcissima, miele degli angeli, atta ad innalzare ogni spirito e glorificarlo.
Eclettica, forte, vera, di una dolcezza infinita, ma anche di una fragilità disarmante, in questa sua prima Collezione Poetica la Arena non si risparmia e certo non risparmia, adoperando talvolta la propria penna come uno stiletto pronto a colpire, conscia di quanto le parole possano ferire più di ogni altra lama ben affilata, usandole con una sete ed una maestria eccellente.
Edita per i tipi della Aletti Editore, questa Opera al cui interno le liriche si alternano a finissime fotografie rigorosamente in bianco e nero, le cui pose rendono appieno le immagini vivide di ogni singolo testo, impreziosendolo e facendone un Libello di delicata fattura, quella della Arena è una Raccolta così eterea ed impalpabile, da ricordare la leggerezza delle ali di una farfalla, una splendida farfalla imprigionata nella pericolosa tela di un ragno.
Capace di emozionare, stupire, commuovere, esaltare, quanto di squartare d’improvviso in due parti selvaggiamente il cuore, con la sua brutalità “L’oceano del mio io” è un fiume in piena di parole, musiche, gesti, sentimenti, le cui liriche sembrano riprodurre ognuna un canto a sé, come ‘Fumo’ uno spaccato di vita vissuta, disarmante, pigro, grigio, la cui voce depressa e stanca penetra nell’anima con quel suo grido silenzioso, chiedendo venia al duro trascorrere inerte dei giorni, dinanzi alla volontà di gridare i propri sentimenti, che sotto la cenere ammuffiscono in attesa di una nuova luna.
Ma talvolta anche palpitante, vivo, ricco di speranza, delicato, incantatore come in ‘Sogni’ una lirica meravigliosa, la vera summa del pensiero di tutti coloro che vivono sentendo battere nel cuore le proprie illusioni, masticando la voglia di realizzarli giorno per giorno. Una poesia da incorniciare su carta-pergamena per tenerla fissa alle pareti della propria casa, al fine di rileggerla più spesso per trarne insegnamenti ogni volta nuovi.
Spietata come in ‘Rabbia’, un’accorata denuncia verso le catene del proprio io, che ogni creatura si costruisce con le proprie mani per restarne prigioniera, in un perverso gioco di sadico malessere.
Libera nei suoi versi, guerriera nelle sue parole, santa, come nella chiusa ‘Angeli’ una poesia splendida, un gioiello modellato per concludere in modo unico l’intera Opera, una lirica che pone la parola fine racchiudendola nella voce del verbo volare come una promessa, un sogno, una illusione.
Meraviglioso lavoro, umano ed artistico, per la sensibilissima Liliana Arena che si eleva a narratrice dei sentimenti in versi, nuova Circe di Stabia, ammaliatrice, sensuale, delicata, capace col suo canto di irretire, incantare ma nel senso più generoso del termine, cantando le sue poesie, specchio della propria anima troppe volte fustigata e pestata, che attraverso l’esperienza caustica del dolore e della sofferenza, le ha concesso di divenire la poetessa che è, capace di aprire con la chiave giusta la serratura di ogni cuore, anche quello più duro con la forza della dolcezza.
Farfalla dalle ali di carta.
Lilith - Cartoonmag.
L’OCEANO DEL MIO IO
Liliana Arena
Aletti Editore
Pag. 124
E. 16,00
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