| “Il mio nome è Orione” recensito dalla professoressa Maria Antonietta Coccanari de’ Fornari.
Cimaglia, poesia che conquista tutti.
Commenti positivi per la raccolta di versi che portano la firma della giovane scrittrice
TIVOLI – Nasce una giovane grande poetessa, Antonella Cimaglia i cui versi hanno ricevuto già gli elogi di accademici e appassionati, tra cui gli entusiasti commenti di Maria Antonietta Coccanari de’ Fornari che ha recensito l’opera “Il mio nome è Orione”. “La giovane poetessa Antonella Cimaglia – ha commentato la Coccanari de’ Fornari – pubblica quest’anno la raccolta di versi “Il mio nome è Orione” con la casa editrice Aletti diventandone presto uno degli autori di punta.
È artista completa, art director di pubblicazioni editoriali e autrice della copertina di questa sua opera prima, copertina che intitola “Sì, la felicità si può trovare”, fantastica frase che recupera la smarrita speranza in un tempo frammentato da disperate confusioni. Ama definirsi una scrittrice semplice, ma secondo me “di quella semplicità che è tanto difficile a farsi” come scriveva Brecht. Scevro di retorica e di sperimentalismi, ma mai scontato, il verso si porge come musica, e questo giustamente viene rilevato nella prefazione, armonie desuete oggi in cui la parola degenera spesso in rumore. La rima, frequente, assimila certe composizioni-filastrocche alla delizia di certa produzione inglese. Altre appaiono con il romanticismo e i ritmi delle canzoni. Ho suggerito di mettersi in contatto con Fabrizio Moro, autore congeniale a questo taglio. Ma un po’ dappertutto mi sembra serpeggiare un motivo conduttore che è la polarità puer (il gioco/senex (l’amore come tragos o almeno come pathos) condensati specialmente nella matura “Tu”, e in “Allucinazione d’amore (“il blu della mia schiena, il verde dei tuoi capelli” etc), come evocazioni di corrispondenze baudelairiane. È pur vero però che nella poesia della Cimaglia la natura non si pone tanto con ragioni simboliste quanto come gioia e dolore in sé, un Creato protagonista assoluto della sua penna. Un occhio al titolo, bellissimo, che svela l’Anima: il mito del cacciatore Orione, amato dalla dea Diana, trasformato nella costellazione più splendente: metamorfosi come simbolo della tensione umana all’immortalità, attraverso l’Arte. Questo è l’augurio di tutti noi alla grande Antonella.
|