| Un “racconto-sogno” sul Principe della risata
Rionero in Vulture- È sempre attivo il rapporto fra esponenti dei CineClub “De Sica”- Cinit con autori ed appassionati di cinema. Come intensa è l’attività epistolare di Ernesto Grieco (poeta popolare e segretario del Cineclub) con uno scrittore romano fra i massimi cultori di Totò: è Aldo Marzi, docente e scrittore. L’ultimo suo testo si intitola “Ciao Totò” (Aletti editore, Roma) è una fantastica quanto ossequiosa rilettura della poetica del Principe napoletano in chiave vagamente pedagogica.
“Si può leggere e sognare ad occhi aperti? -scrive Grieco- Si può vivere un sogno leggendo un racconto e vedere la scena viva e palpitante, sentirla tua ed assaporare i profumi e gli odori circostanti, sentire l’umidità della pioggia appartenerti e penetrarti nelle ossa, avere i piedi umidi e non sentire il freddo, bensì godere di un calore dentro, di quelli che rallegrano il cuore e ti fanno sentire in pace e sereno, pur sapendo che il soggetto del sogno può psicologicamente ed inconsciamente metterti in agitazione, per la momentanea traslazione in un’altra dimensione, non senza avere un attimo di perplessità. Caro Aldo -continua Grieco- ho vissuto tutto questo leggendo il tuo meraviglioso racconto-sogno del “Ciao Totò”, con una personificazione che rasenta la simbiosi”. Operazione quella di Marzi di elevato livello culturale, oltre che di passione e smisurato amore per il più elegante dei comici Italiani. “E non solo per il suo impeccabile vestire, ma quanto per il modo di rapportarsi con gli uomini soprattutto quando doveva infierire, con quel suo modo così diretto e penetrante. Questo -scrive Grieco- anche per una tua visione fiduciosa e speranzosa, per una vita oltre, corredata e ornata da una grande fede”. “In confidenza -conclude l’autore- io aspiro ad essere una farfalla, pur sapendo che il suo iter vitale sulla terra è molto piccolo. Ma come sosteneva Totò, nell’aldilà le cose sono ben diverse”. Notevole e costante rimane dunque la letteratura sul Principe De Curtis, su una figura della cultura e dello spettacolo, del cinema e della letteratura di altissima risonanza internazionale come Chaplin, come Keaton, come Tatì e i fratelli Marx.
(Armando Lostaglio, quotidiano LA NUOVA)
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