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Menghino, Ilario, Pacifico, Fazio, Lena. MENGHINO Io l'ho veduto, non varrà nasconderlo. ILARIO Ah che noi siàn troppo tardati! gridano Là in casa vostra. Deh! Fazio, aiutatemi. MENGHINO Lo voglio ire a trovare, e fargli intendere Le belle opere vostre. PACIFICO Menghino, odimi. MENGHINO Pur troppo ho udito e veduto. PACIFICO Non essere... FAZIO Che cosa è questa? PACIFICO ...tu cagion d'accendere Tanto fuoco. MENGHINO Vo' dirlo, se ben perdere Ne dovessi la testa. FAZIO Deh, fermatevi: Stiamo un poco qui a udir di che contendono. PACIFICO Férmati qui, Menghin: férmati, ascoltami. MENGHINO Lasciami andar, Pacifico: non credere Che per te resti di nol dir. LENA Che diavolo Puoi tu dire in cento anni? Che la fistola Ti venga! e c'hai veduto tu, brutto asino? MENGHINO Ho veduta Licinia e questo giovane Figliuol d'Ilario... ILARIO Lena, e non Licinia, Vols'egli dire. MENGHINO ...che abbracciati stavano. LENA Tu menti per la gola. MENGHINO Or ecco Fazio. Padron, vi dirò il ver; non vi voglio essere Traditor: vostra figliuola... FAZIO Oh, la, bestia! T'ho ben udito. Che vòi farlo intendere A tutto questo vicinato? Ilario, Non sarà mai, per Dio, vero ch'io toleri, Che 'l figliuol vostro un scorno sí notabile Mi faccia, e a mio poter non me ne vendichi. Che favole, che ciancie fatto credere M'avete de la Lena e di Pacifico? ILARIO Cosí l'avevo udito anch'io da Corbolo. FAZIO Ma questa non è ingiuria da passarsene Sí leggermente: è di troppa importanzia. ILARIO Per vostra fede, Fazio... FAZIO Deh, Ilario, Mi meraviglio ben di voi: l'ingiuria Vi par di sorte, ch'io debba sí facile- mente patir? Se voi sète piú nobile E piú ricco di me, non però d'animo Vi sono inferïor; prima che Flavio M'esca di casa, per lui darò esempio Che non si denno li miei pari offendere. ILARIO Pel filiale amor, del qual notizia Avete voi com'io, vi prego e supplico Che di me abbiate pietade e di Flavio. FAZIO E l'amor filiale a punto m'eccita A vendicar. ILARIO Per l'antiqua amicizia Nostra! FAZIO Sarebbe ancora a voi difficile Il perdonar, essendo ne' miei termini. Fo del mio onor piú conto (perdonatemi, Il vo' dir) che de la vostra amicizia; E quanto ho al mondo vo' piú tosto perdere Che quello, e senza quello non vo' vivere. ILARIO Se modo ci sarà di non lo perdere? FAZIO Con voi a un tratto mi voglio risolvere. Quando vostro figliuol la mia Licinia Sposi, e l'onor perduto le recuperi, Saremo amici; altrimenti... ILARIO Fermatevi. Credo che cinquant'anni oggimai passino Che voi mi conoscete, e che del vivere Mio abbiate quanto alcun altro notizia; E se sempre le cose oneste e lecite Mi sian piaciute, sapete benissimo; E se stato vi son sempre benivolo, E sempre pronto a farvi onore et utile, Sapete ancor, che qualche esperienzia Ve n'ha chiarito: or non pensate ch'essere Possa o voglia diverso dal mio solito. Lasciatemi parlar con Flavio, e intendere La cosa a punto; e state di buon animo, Ch'io farò tutto quel che convenevole Mi sia per emendarvi questa ingiuria. FAZIO Entriamo in casa. ILARIO Entrate, ch'io vi séguito.
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