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Opere pubblicate: 19994
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Info sull'Opera
Menghino, Ilario, Pacifico, Fazio, Lena. MENGHINO Io l'ho veduto, non varrà nasconderlo. ILARIO Ah che noi siàn troppo tardati! gridano Là in casa vostra. Deh! Fazio, aiutatemi. MENGHINO Lo voglio ire a trovare, e fargli intendere Le belle opere vostre. PACIFICO Menghino, odimi. MENGHINO Pur troppo ho udito e veduto. PACIFICO Non essere... FAZIO Che cosa è questa? PACIFICO ...tu cagion d'accendere Tanto fuoco. MENGHINO Vo' dirlo, se ben perdere Ne dovessi la testa. FAZIO Deh, fermatevi: Stiamo un poco qui a udir di che contendono. PACIFICO Férmati qui, Menghin: férmati, ascoltami. MENGHINO Lasciami andar, Pacifico: non credere Che per te resti di nol dir. LENA Che diavolo Puoi tu dire in cento anni? Che la fistola Ti venga! e c'hai veduto tu, brutto asino? MENGHINO Ho veduta Licinia e questo giovane Figliuol d'Ilario... ILARIO Lena, e non Licinia, Vols'egli dire. MENGHINO ...che abbracciati stavano. LENA Tu menti per la gola. MENGHINO Or ecco Fazio. Padron, vi dirò il ver; non vi voglio essere Traditor: vostra figliuola... FAZIO Oh, la, bestia! T'ho ben udito. Che vòi farlo intendere A tutto questo vicinato? Ilario, Non sarà mai, per Dio, vero ch'io toleri, Che 'l figliuol vostro un scorno sí notabile Mi faccia, e a mio poter non me ne vendichi. Che favole, che ciancie fatto credere M'avete de la Lena e di Pacifico? ILARIO Cosí l'avevo udito anch'io da Corbolo. FAZIO Ma questa non è ingiuria da passarsene Sí leggermente: è di troppa importanzia. ILARIO Per vostra fede, Fazio... FAZIO Deh, Ilario, Mi meraviglio ben di voi: l'ingiuria Vi par di sorte, ch'io debba sí facile- mente patir? Se voi sète piú nobile E piú ricco di me, non però d'animo Vi sono inferïor; prima che Flavio M'esca di casa, per lui darò esempio Che non si denno li miei pari offendere. ILARIO Pel filiale amor, del qual notizia Avete voi com'io, vi prego e supplico Che di me abbiate pietade e di Flavio. FAZIO E l'amor filiale a punto m'eccita A vendicar. ILARIO Per l'antiqua amicizia Nostra! FAZIO Sarebbe ancora a voi difficile Il perdonar, essendo ne' miei termini. Fo del mio onor piú conto (perdonatemi, Il vo' dir) che de la vostra amicizia; E quanto ho al mondo vo' piú tosto perdere Che quello, e senza quello non vo' vivere. ILARIO Se modo ci sarà di non lo perdere? FAZIO Con voi a un tratto mi voglio risolvere. Quando vostro figliuol la mia Licinia Sposi, e l'onor perduto le recuperi, Saremo amici; altrimenti... ILARIO Fermatevi. Credo che cinquant'anni oggimai passino Che voi mi conoscete, e che del vivere Mio abbiate quanto alcun altro notizia; E se sempre le cose oneste e lecite Mi sian piaciute, sapete benissimo; E se stato vi son sempre benivolo, E sempre pronto a farvi onore et utile, Sapete ancor, che qualche esperienzia Ve n'ha chiarito: or non pensate ch'essere Possa o voglia diverso dal mio solito. Lasciatemi parlar con Flavio, e intendere La cosa a punto; e state di buon animo, Ch'io farò tutto quel che convenevole Mi sia per emendarvi questa ingiuria. FAZIO Entriamo in casa. ILARIO Entrate, ch'io vi séguito.
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