| Pag. 200 - € 19,50 (Libro+CD) – collana Assolo
“Capitava di vedere dei fuochi e gente che si sbracciava per attirare l’attenzione delle navi corsare. Con la complicità dei cavallari e delle guardie delle torri che fingevano di non aver avvistato i nostri legni, piccoli gruppi di giovani supplicavano di poter venir portati in Barberia per farsi turchi. Non era solo la fame a spingerli, ma il fatto che ad Algeri, a Cherchell, a Tunisi e in ogni altra città corsara il destino non era deciso dalla nascita ma dalla fortuna, dal
coraggio e dal valore di ognuno.”
Algeri, 1541. Il Mediterraneo è teatro di guerre, razzie, traffici di schiavi, scontri ideologici e religiosi. La possente armata di Carlo V, punta di lancia della
Cristianità, viene annientata alle porte della capitale nordafricana dai corsari di
Hassan Agha, che reggono la città per conto del sultano di Costantinopoli.
L’aspetto più interessante e oggi di grande attualità è che i corsari sono in gran
parte dei rinnegati, ossia degli europei cristiani che hanno abbracciato l’Islam,
per interesse o come scelta di libertà o più semplicemente per poter saccheggiare navi e depredare coste nel Mediterraneo sotto la protezione della Sublime Porta.
Anche Redouane e Othmane, i protagonisti del romanzo, sono dei corsari
rinnegati. Il primo albanese, il secondo tedesco, ex lanzichenecchi, hanno scelto la libertà di Algeri, da dove salpano sul loro sciabecco per le scorrerie e dove credono di poter vivere indisturbati la loro storia d’amore proibita.
Othman però commetterà l’errore di invaghirsi di uno dei giannizzeri, i fanatici e
spietati cani da guardia del sultano, e trascinerà anche Redouane in un gorgo di vendette, agguati, intrighi.
In un’Algeri affascinante, sensuale e selvaggia, magistralmente ricostruita nella
sua vivacità cosmopolita, si dipana la trama di questo romanzo di avventure che va alle origini del noir mediterraneo.
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