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Opere pubblicate: 19989
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Info sull'Opera
DON’T HOLD YOUR BREATH
UNA MOSTRA PER LA SENSIBILIZZAZIONE AMBIENTALE AL CENTRO CULTURALE CANDIANI L’inquinamento, lo smog, l’uso crescente di profumi artificiali e di altre sostanze chimiche presenti nell’aria, nell’alimentazione, negli oggetti, nella casa e nell’ambiente di lavoro e le nuove patologie legate a queste condizioni ambientali, sono i motivi ispiratori della mostra fotografica Don’t hold Your Breath, che sarà inaugurata venerdì 7 marzo p.v. alle ore 18.00 al Centro Culturale Candiani, una selezione di scatti in bianco e nero del fotografo veneziano Vittorio Pavan e dell’italo-canadese Sabrina Francescut su progetto dell’artista Joanne Vanin e curato da Cristina Gazzola, presidente dell’Associazione Culturale Casin degli Spiriti. Don’t Hold Your Breath: letteralmente Non trattenere il fiato, ha per oggetto le Fashion Mask. Nate tempo fa in Asia come ‘filtro’ contro le sostanze tossiche, come barriera nei confronti delle polveri e oggi anche della SARS, le mascherine, ormai diffusissime, sono ora disegnate, decorate, dipinte come un normalissimo accessorio di uso quotidiano: la maschera colorata risponde alla personalità di chi la indossa. Nelle grandi città sono spesso utilizzate da ciclisti, atleti e motociclisti: a Toronto, per esempio, sono già state prodotte particolari protezioni fashion. Le foto, di grande formato, eseguite in studio ed in varie location cattureranno, nella produzione di 16 artisti di diverse parti del mondo, proprio l’ironia di questo nuovo accessorio, necessario ma alla moda, di uso comune come un paio di occhiali, un cappello o una semplice borsa. Don’t Hold Your Breath è anche un modo comune di dire ‘non avere troppe speranze che le cose cambino’ Ogni volta che acquistiamo e usiamo un prodotto contenente sostanze chimiche, supponiamo che siano stati fatti tutti i test necessari per scongiurare effetti tossici ma, in realtà, poco o niente sappiamo dei danni procurati alla salute dalle ripetute esposizioni chimiche quotidiane a basse dosi. Le sostanze chimiche vengono assorbite attraverso il sistema respiratorio, il contatto con la pelle, il cibo e l’acqua che consumiamo. L'Unione Europea ha calcolato che mediamente ci esponiamo a circa 300 sostanze diverse al giorno: test scientifici hanno riscontrato che maggiormente danneggiati risultano essere proprio i bambini per i quali la trasmissione inizia già nel grembo della madre. L’intento di questa esposizione fotografica è quindi duplice: da un lato sensibilizzare l’opinione pubblica sulle nuove patologie respiratorie che colpiscono ogni anno centinaia di persone; dall’altro, visto che sembra più facile ‘adattarsi alle situazioni’ invece di cambiarle, trattare ironicamente e con un certo glamour l’utilizzo di questo nuovo accessorio, la mascherina salvavita, diventato all’estero già un must. Ad affiancare il progetto espositivo, alcuni incontri finalizzati all’approfondimento di alcune specifiche tematiche ambientali, spaziando dalla ricerca alla medicina, dall’educazione all’ecosensibilità: Venerdì 14 marzo, ore 18.00 Le patologie ambientali;
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