Home Page  
Progetto Editoriale  
Poesia  
Narrativa  
Cerca  
Enciclopedia Autori  
Notizie  
Opere pubblicate: 19989

-



VII PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE AL FEMMINILE

MARIA CUMANI QUASIMODO

SCADENZA
28 APRILE 2023

 

 



 

 

 

Il libro più amato da chi scrive poesie,
una bussola per un cammino più consapevole.
Riceverai una copia autografata del Maestro Aletti
Con una sua riflessione.

Tutti quelli che scrivono
dovrebbero averne una copia sulla scrivania.

Un vademecum sulle buone pratiche della Scrittura.

Un successo straordinario,
tre ristampe nelle prime due settimane dall'uscita.


Il libro è stato già al terzo posto nella classifica di
Amazon
e al secondo posto nella classifica di Ibs

Se non hai Amazon o Ibs scrivi ad:

amministrazione@alettieditore.it

indicando nell'oggetto
"ordine libro da una feritoia osservo parole"

Riceverai tutte le istruzioni per averlo direttamente a casa.



Clicca qui per ordinarlo su Amazon

oppure

Clicca qui per ordinarlo su Ibs

****

TUTTO QUELLO CHE HAI SEMPRE VOLUTO
PER I TUOI TESTI

vai a vedere quello che ha da dirti Alessandro Quasimodo
clicca sull'immagine

Le opere più interessanti riceveranno una proposta di edizione per l’inserimento nella prestigiosa Collana I DIAMANTI
Servizi prestigiosi che solo la Aletti può garantire, la casa editrice indipendente più innovativa e dinamica del panorama culturale ed editoriale italiano


 
Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

Il dialogo solitario di Fornasari - Nella raccolta di liriche pubblicata da Aletti Editore ( Tratto dal quotidiano Libertą )

di Rassegna Stampa

Il dialogo solitario di Fornasari
Nella raccolta di liriche pubblicata da Aletti Editore


Con Invocazioni. Diaologo Solitario (Aletti Editore, 2007) Umberto Fornasari fa il suo esordio poetico dopo lunghi anni in cui il lavoro intellettuale e artistico è stato la sua quotidianità: si va dall’impegno profuso per il Collegio Alberoni fino alla scrittura e alla regia cinematografica, dalle riduzioni teatrali fino alla stesura di testi narrativi.
In questo caso ci troviamo di fronte a un diario lirico fatto di appunti in versi, in un caso anche datati (Trentuno di Dicembre al mare di Monterosso), per lo più invece liberi da riferimenti precisi e quindi pronti a diventare universali. Vere e proprio cascate di versi brevi e brevissimi che rimandano ai versicoli ungarettiani portano il lettore in un’atmosfera di sospensione che non è quella di un passato indefinito ma piuttosto di un futuro che verrà, perché il poeta lo desidera fortemente. E’ questo infatti il dato tutt’altro che comune del fare poesia di Umberto Fornasari: invece di mettere in scena i ricordi (quante volte leggiamo poesie sulle nonne, su come era bella l’infanzia, su quello che non c’è più’?) oppure raccontare quello che gli capita sotto gli occhi tutti i giorni, qui il poeta sceglie spessissimo il tempo futuro, accompagnato anche dall’imperativo. E’ l’imperativo delle cose da fare, delle cose da cambiare per migliorare il mondo e la propria vita, per strappare uno scampolo di felicità in più, e il tempo futuro è quello in cui tutto questo deve avvenire.
Un’altra cosa che vale poi la pena di considerare in questo esordio è la lingua. Si tratta senz’altro di italiano in senso pieno perché non c’è dialettalismo o pastiche con termini altri o magari tracce latine, ma il lessico sembra selezionato sulle frequenze di una lingua sacra, in particolare quella dell’Antico Testamento. E’ una cosa ancora una volta singolare, che pone Fornasari al riparo da un filone forte che inanella Petrarca e Leopardi e rischia sempre di travolgere il poeta poco esperto, e gli mette a disposizione un’intonazione alta che di solito non è propria della lirica. Anche le immagini sembrano venire da una sapienza che ha percorso i secoli, rinnovata però nel presente. Bastino come esempio questi versi da Del Vento levato: “Più bella / sarà la pietra levigata? / Più povera, / scippata del detrito? / Oppure / nuova / per differenza, / nata / per sottrazione?”. E allora viene da chiedersi chi sia tra noi la pietra levigata e come dobbiamo davvero intendere un’immagine così riuscita.
Infine il titolo, o meglio il sottotitolo. Umberto Fornasari sceglie di siglare queste poesie sotto l’insegna di un “dialogo solitario” perché tutto l’impegno di cui si è detto (gli imperativi, il futuro) può spaventare gli altri e il rischio che il dialogo diventi solitario, e cioè monologo, è concreto. Quello che è da augurare, all’uomo prima che al poeta, è che non sia così, perché noi tutti esistiamo solo nel nostro esistere per gli altri e negli altri. Stefano Fugazza nel chiudere la prefazione al volume è perentorio: “Non è vero che il dialogo è solitario”.

Gabriele Dadati
Tratto dal quotidiano Libertà del 05.11.2007



Gabriele Dadati (Piacenza, 1982) ha pubblicato tra le altre cose Quando saremo veri (Stampa Alternativa, 2004) e Sorvegliato dai fantasmi (pe-Quod, 2006; premio Dante Graziosi, finalista Libro dell’anno per Fahrenheit di Radio 3 Rai). Scrive sulla terza pagina del quotidiano “Libertà”, collabora con la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza e codirige “Ore Picole” rivista di arte e letteratura.





Vai a vedere la presentazione del libro


http://www.paroleinfuga.it/display-text.asp?IDopera=39591
Segnala questa opera ad un amico

Inserisci una nuova Notizia
Notizie Presenti