| La Città di Luganoe il Museo delle Culturehanno il piacere di invitarlaalla conferenza stampa di presentazione dell’esposizione
L’India al tempo di Gandhi
Walter Bosshard
Fotografie
che si terrà all’Heleneum via Cortivo 26
6976 Lugano – Castagnola
Giovedì 22 XI 2007 alle ore 11.00
www.mcl.lugano.ch
Catalogo edito da Giunti Arte mostre musei, Firenze
«L'india al tempo di Gandhi» è il terzo appuntamento della fortunata serie di
esposizioni temporanee, intitolata «Esovisioni», che il Museo delle Culture dedica dal 2005 al tema dell'esotismo e, in particolare, alle peculiarità e ai caratteri della visione delle culture nell'opera dei grandi fotografi del Novecento. Il tema dell'esposizione è l'India nel ritratto fattone, nel 1930, dal grande fotoreporter svizzero Walter Bosshard. Inviato dall'Agenzia berlinese Dephot per documentare la situazione di generale agitazione contro la presenza britannica e il nascente movimento d'indipendenza che si sta imponendo dinnanzi all'opinione pubblica mondiale, Bosshard ha la ventura d'incontrare Gandhi e di fotografarne la vita privata con quel taglio
di semplicissima, ma proprio per questo autorevole, ieraticità, che diverrà da
allora in poi uno degli stereotipi dell'iconografia pubblica del Mahatma.
In quel celebre reportage, che lo consacra fra i massimi fotografi dell'epoca, Bosshard descrive visivamente il fermento d'un mondo all'alba d'un cambiamento epocale, sospeso fra il retaggio d'un passato ancora manifesto nelle architetture e nelle forme della cultura e un impegno civile che trasforma le grandi masse nel soggetto narrante degli immensi spazi luministici del sub-continente indiano. Le immagini di Bosshard sono ritratti minuziosi in cui il nitore della composizione trasmette, con grande immediatezza, i concetti che egli intende suggerire allo sguardo dell'osservatore.
Attraverso gli occhi di Bosshard, la realtà ci viene, per così dire, restituita quasi in presa diretta, contenendo -e qui sta la grandissima arte del fotografo svizzero- lo spazio dell'interpretazione ed esaltando il valore della testimonianza dell'altro. La fotografia di Bosshard risulta così scevra da simbolismi e priva di particolari riferimenti stilistici. La sua visione è generata dall'occasione che s'impone allo sguardo con tutto il suo carico di significati e informa, in modo del tutto eterogeneo, la narrazione per immagini. Ne risulta
un'atmosfera sospesa che lascia all'osservatore la possibilità d'esprimere il suo
giudizio e alla storia l'occasione di manifestarsi con grande libertà.
Le 38 opere in esposizione sono state selezionate dallo Staff del Museo delle Culture con un lavoro di ricerca condotto negli archivi della Fotostiftung Schweiz di Winterthur e riprodotte su carta baritica a partire dai negativi originali. Per la maggior parte delle opere si tratta di prime stampe. |