| 16° Ute Fest - Festival dell'Unione dei Teatri d'Europa
Dedicato a Giorgio Strehler fondatore dell'UTE e al
60° del Piccolo Teatro di Milano
Torino conferma la sua vocazione internazionale ospitando per la prima volta il Festival dell'UTE Unione dei Teatri d'Europa, giunto alla 16a edizione.
Il Festival è, infatti, itinerante: viene ospitato ogni anno in una città diversa scelta tra quelle che sono sede dei teatri membri e ha lo scopo di presentare una selezione delle migliori proposte del Teatro d'Arte europeo.
Un po' di numeri per farsi un'idea: 9 sono i Paesi, 15 i teatri tra i più rappresentativi d'Europa, 17 gli spettacoli, 3 le prime, 41 le rappresentazioni, 400 gli artisti, 15 gli autori e 18 i registi: Lev Dodin, Claudio Longhi, Gabriele Lavia, Gábor Zsámbéki, Roger Planchon, Ricardo Pais, Karina Arutyunyan, Walter Le Moli, Luca Ronconi e, per la prima volta a Torino, Declan Donnellan, Staffan Valdemar Holm, Georges Lavaudant, Dimiter Gotscheff, Urs Troller, Stéphane Braunschweig, Gábor Tompa, Elie Malka, Alexandru Darie.
6 i palcoscenici che ospiteranno la manifestazione: il Teatro Grande Valdocco, le Limone Fonderie Teatrali di Moncalieri, il Teatro Astra, il Teatro Alfieri, la Cavallerizza Reale e il Teatro Gobetti.
La Francia sarà particolarmente presente con 3 produzioni: «Vestire gli ignudi» di Pirandello, con la regia di Stéphane Braunschweig direttore del Teatro Nazionale di Strasburgo, «Andromaque» di Racine, una nuova produzione per la regia di Declan Donnellan, co-prodotto dal Théâtre des Bouffes du Nord di Parigi diretto da Peter Brook e il Théâtre du Nord - Centre Dramatique National de Lille e «OEdipe 2007 à Colone» diretto da Roger Planchon. Inoltre, sarà presentata la recente regia di Georges Lavaudant, «Play Strindberg», prodotto dal Teatro de La Abadía di Madrid.
La Fondazione dello Stabile di Torino ha scelto di iniziare questo percorso con un focus dedicato alla nascita del dramma antico rivisitato e riproposto in chiave contemporanea.
Miti, religioni, guerre, potere, ma anche amore, democrazia e giustizia civile sono i temi che, allora come oggi, influenzano i destini degli individui: il dramma antico, proiettato nella contemporaneità, rivela le distorsioni e le discontinuità di questo inizio secolo così tormentato.
Il Festival è organizzato dalla Fondazione del Teatro Stabile di Torino con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Città di Torino, la Regione Piemonte, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT.
Dal 25 ottobre al 31 dicembre
http://www.teatrostabiletorino.it/
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