| Collezioni in dialogo.
Da Vincenzo Vela a Cuno Amiet
Museo d'Arte Moderna, Lugano
(28 ottobre 2007 – 30 marzo 2008)
L’esposizione Collezioni in dialogo. Da Vincenzo Vela a Cuno Amiet segna il ritorno di una selezione di opere della Collezione Civica a Villa Malpensata, già sede del Museo di Belle Arti della Città di Lugano dal 1912 al 1933, prima del suo trasferimento negli spazi di Villa Ciani.
La Collezione Civica può senza dubbio essere considerata la più ricca in Ticino per quanto attiene alla realtà artistica locale e lombarda che dalla metà dell’Ottocento va fino ai primi anni venti del Novecento, esito felice di una politica di acquisizione seguita sin dall’inizio e a cui nel tempo si sono aggiunte rilevanti opere in deposito di proprietà della Confederazione, della Fondazione Gottfried-Keller e una serie di importanti donazioni, tra cui le donazioni Milich-Fassbind e Chiattone.
Il percorso espositivo che da Vincenzo Vela a Cuno Amiet propone un viaggio nella storia dell’arte dalla fine dell’Ottocento ai primi tre decenni del Novecento è stato realizzato mettendo in dialogo una selezione di oltre cento opere della Collezione Civica con importanti apporti provenienti in primo luogo dal Museo Cantonale d’Arte di Lugano e dal Museo Villa dei Cedri di Bellinzona.
L’allestimento, a cura di Cristina Sonderegger, segue un’impostazione cronologica e propone una serie di confronti volti a illustrare i linguaggi e le sensibilità poetiche che attraversano l’Europa dal romanticismo storico all’asprezza di un certo espressionismo. Accanto a opere di artisti ticinesi e svizzeri quali Vincenzo Vela, Carlo Bossoli, Filippo Franzoni, Lugi Rossi, Cuno Amiet, Giovanni Giacometti, Ferdinand Hodler, dei loro contemporanei lombardi Vittore Grubicy, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Gaetano Previati, Medardo Rosso, Cesare Tallone, Paolo Troubetzkoy, i visitatori potranno ammirare capolavori dei maestri francesi Edgar Degas, Henri Matisse, Claude Monet, Camille Pisarro. Senza dimenticare l’importante nucleo di opere prefuturiste di Umberto Boccioni così come le opere degli espressionisti elvetici Paul Camenisch, Ignaz Epper, Albert Müller, Werner Neuhaus, Fritz Pauli e Johannes Robert Schürch. Il percorso illustra dunque, con opere di indiscussa qualità, alcuni dei momenti più significativi della cultura artistica di fine Ottocento-inizio Novecento, spaziando dalla realtà ticinese e svizzera a quella internazionale.
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