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Opere pubblicate: 19989
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Info sull'Opera
Presentazione del II volume della collana I Funamboli, Campanotto Editore
Dall’incontro ad ArtVerona di Carlo Marcello Conti, Campanotto Editore, con Daniela Rosi, curatrice della sezione Outsider Art, è nata lo scorso anno la prima collana italiana esclusivamente dedicata al Genere, dal titolo I Funamboli. La raccolta - che ha esordito, con l’opera LINEAMENTI. Per una nuova teoria dell’evoluzione, testi e immagini di Stefano Favaro, artista surreale e opinionista fisso di Rete 180 - continua presentando in questa edizione una pubblicazione dedicata alla mostra in Fiera dal titolo: BESTIARIO – dall’Atelier dell’Errore. Sezione Video, a cura di Giovanni Bai, Museo Teo di Milano Ad arricchire la sezione Outsider Art in Fiera, si conferma anche per quest’anno la collaborazione con il Museo Teo di Milano che vedrà Giovanni Bai curare la sezione video con materiali inediti. Museo Teo - associazione non profit che opera dal 1990 per la diffusione dell’arte contemporanea e la formazione di una cultura sociale delle immagini – ha da molti anni sviluppato uno specifico interesse per l’Outsider Art, collaborando con i principali atelier che operano in Italia in questo settore e avviando una ricerca di materiali storici e video inediti. Dopo l’esperienza dello scorso anno, in cui sono stati presentati i video storici de La Fabuloserie di Dicy e quelli realizzati per la mostra Oltre la ragione a Bergamo a cura di Bianca Tosatti, Museo Teo propone un altro documento storico: il video dedicato ad Antonin Artaud realizzato da Giorgio Longo nel 1993 per la mostra Lanormalità dell’Arte a Palazzo delle Stelline di Milano, curata da Bianca Tosatti. Giorgio Longo (Milano, 1954), poeta e videomaker, ha rimasterizzato in digitale il suo omaggio videopoetico ad Artaud, che viene presentato in una inedita versione DVD e accompagnato da un testo di Luciana Pinto. Rete 180: “la voce di sente le voci” Torna con le sue ‘proposte performative’ anche l’emittente radiofonica Rete 180. Nata il 10 ottobre 2003 in occasione della giornata mondiale della salute mentale, Rete 180 ha sede nel Centro Psico-Sociale di Mantova; con la supervisione del primario Giovanni Rossi, editore dell’emittente, la sua redazione è costituita quasi esclusivamente da pazienti in contatto con il Servizio di Salute Psichiatrica. Si tratta di una radio sperimentale che non prende il nome dalla frequenza su cui trasmette, bensì dalla legge 180 del 1978, rinominata legge Basaglia, che regola i trattamenti sanitari volontari e obbligatori per malattia mentale e “che libera e consente l’espressione di chi era silenziato”. Qui la radio è usata come strumento di terapia per superare la relazione diretta che inibisce soggetti affetti da diverse patologie, tra cui delirio di influenzamento, schizofrenia e psicosi maniaco-depressive. Ha cominciato trasmettendo su internet al sito www.rete180.it non avendo una propria frequenza; successivamente si è appoggiata a un’altra emittente radiofonica, che gli ha concesso un piccolo spazio per due volte al giorno. Partecipando a una puntata della trasmissione televisiva “Maurizio Costanzo Show”, davanti a una platea reale e numerosa, uno dei pazienti affetto da delirio di influenzamento - cioè convinto di trovarsi sempre in un ambiente ostile - riesce a parlare della propria patologia con assoluto distacco, comportandosi con tranquillità e in modo adeguato. L’episodio fa riflettere e fa maturare l’idea di un trattamento sanitario atipico: la radio. A una condizione: che non si parli di malattia mentale, ma semplicemente di cose che possono interessare la gente; una radio in cui i conduttori/pazienti si possono rivolgere al pubblico protetti dall’assenza dell’immagine, entrando in contatto diretto con le persone grazie alle interviste telefoniche. Così il laboratorio ha avuto inizio. Dalle parole dei pazienti nasce quello che oggi è diventato uno dei motti di Rete 180: “La radio fa bene se la faccio, la Tv fa male se la vedo”. RAP.G Si ripresenta con un nuovo lavoro anche la troupe di “RAP.G”, la cui denominazione nasce dall’acronimo di quattro nomi: Renzo, Antonio, Pierangelo e Giorgio. Il primo, Renzo Cevro-Vukovic, è un operatore psichiatrico e insegnante di italiano e storia. Gli altri tre sono pazienti psichiatrici inseriti in un progetto del Centro di Salute Mentale di Portogruaro, che utilizza il video come strumento di riabilitazione. Nel corso del tempo il gruppo ha cambiato i suoi componenti e in luogo di Giorgio e Pierangelo è entrato a far parte Mario. Il progetto, che gode del patrocinio della SIRP - Società Italiana di Riabilitazione Psichiatrica, ha visto nascere nel 1999, all’interno dell’Istituto, un gruppo di lavoro che, con l’ausilio di laboratori, ha portato i pazienti al ripristino della comunicazione compromessa o interrotta dal disturbo mentale. Duplice l’obiettivo: continuare il processo riabilitativo e creare un’esperienza di formazione e inserimento nel mondo del lavoro. Ad ArtVerona07 verrà presentato in anteprima Il rovescio dell’arteterapia (insider art), un’installazione che prevede il capovolgimento di ruoli e funzioni, in cui il paziente si fa terapeuta, il terapeuta si fa paziente. In uno studio, simile ad un piccolo atelier, dall’altra parte del tavolo non siede uno psicologo o un arteterapeuta, ma un paziente che invita l’ospite a dichiarare i suoi affanni e le sue gioie, e successivamente a esprimersi tramite un disegno. Unico arredamento, tranne un tavolo e tre sedie, sarà un monitor che trasmette in loop un’ombra d’albero che si muove appena. Il colloquio psicoterapeutico verrà registrato nella sua parte audio e sarà udibile all’esterno per mezzo di cuffie. I disegni realizzati verranno esposti. Parteciperà alla performance il “Teatro viaggiante” - formato per lo più da pazienti psichiatrici - che proporrà gli attori per la parte del terapeuta. Il progetto mira a portare le parti a riflettere sulla propria posizione all’interno del regime istituzionale oltre che a dare nuovi stimoli alla psicologia dei singoli individui.
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