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Stanley Kubrick
a cura di Hans-Peter Reichmann
6 ottobre 2007 - 6 gennaio 2008
Dedicata a uno dei maestri indiscussi della storia del cinema, la mostra "Stanley Kubrick" presenta l'opera del regista americano ponendola in relazione con il materiale preparatorio e tecnico proveniente dagli archivi dello Stanley Kubrick Estate, resi accessibili per la prima volta in quest'occasione: documenti inediti, copioni, appunti di regia, fotografie, testimonianze e filmati dal backstage, plastici, costumi e ricostruzioni di alcune delle più suggestive ambientazioni sceniche.
L'obiettivo dell'esposizione, ideata e prodotta dal Deutsches Filmmuseum e dal Deutsches Architektur Museum di Francoforte in collaborazione con Christiane Kubrick e Jan Harlan (The Stanley Kubrick Estate), è quello di condurre il pubblico "dietro la macchina da presa", mettendo in luce il personalissimo metodo di lavoro del regista, il suo costante interesse per l'architettura, il design, l'arte, la musica e la letteratura, e rivelando i segreti che si celano dietro ai numerosi espedienti tecnici che diedero forma ad alcune delle sequenze più celebri dei suoi lavori.
Dopo un'introduzione di carattere biografico, nella quale vengono presentati i reportage per la rivista Look e le pellicole degli esordi (Day of the Fight, Flying Padre, Mr. Lincoln, The Seafarers, Fear and Desire), la mostra si articola per sezioni tematiche atte a ripercorrere l'intera filmografia del regista, compresi i grandi progetti che non hanno mai visto la luce, ma ai quali aveva lavorato a lungo, come Napoleon, Aryan Papers e A.I. (Artificial Intelligence), in seguito realizzato da Steven Spielberg. Alla sezione "Kubrick in bianco e nero", che raggruppa Il bacio dell'assassino, Rapina a mano armata e Lolita, segue quella dedicata ai film con soggetto bellico (Orizzonti di Gloria, Il Dottor Stranamore, ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba e Full Metal Jacket), quella incentrata sui film di carattere storico (Spartacus, Napoleon e Barry Lyndon), i thriller psicologici come Shining e Arancia Meccanica, per finire con Eyes Wide Shut.
Particolare attenzione è dedicata a 2001: Odissea nello spazio. In questa sezione, oltre ai costumi e ai modellini (come quello della celebre centrifuga della navicella spaziale Discovery e il computer Hal), trova posto una ricostruzione della scenografia utilizzata per il prologo del film, realizzato grazie alla tecnica della "front projection", che viene riproposta in mostra permettendo ai visitatori di "entrare" nel set, diventando parte integrante della scena. Le attrezzature utilizzate per gli effetti speciali occupano, infatti, un posto di primo piano: in mostra, tra l'altro, la lente Zeiss, prodotta dalla NASA, che permise al regista di girare le scene a lume di candela di Barry Lyndon.
Un'audioguida potrà accompagnare il visitatore lungo il percorso espositivo, mentre un documentario illustra le scelte di Kubrick in tema di colonne sonore. In concomitanza con la mostra è stato realizzato un catalogo, con un'introduzione di Martin Scorsese e numerosi saggi critici.
La mostra è affiancata da una retrospettiva cinematografica che si svolge nel Cinema del Palazzo delle
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